Cognizione-7, 2010, tecnica mista su telaCognizione-7, 2010, tecnica mista su tela

Coprire, scoprire, trasparire, sparire – Così l'artista e poeta campano Biagio Cepollaro (Napoli, 1959) riassume le fasi più emblematiche della sua recente produzione pittorica. I suoi lavori sono "pagine-pareti" dove le parole, «sonde per l'esplorazione del senso», si coagulano in tracce materiche ed emozionali. Partendo da semplici tavole di legno l'autore mette in atto uno scrupoloso lavoro di stratificazione: una volta ricoperti i supporti con un impasto di intonaco minerale, catrame o gesso, interviene con pastelli, tempere all'uovo e mordente per legno (qui utilizzato come inchiostro), graffiandone progressivamente le superfici per portare a galla schematiche «isole di testo». Il risultato è un incessante gioco di sottrazione ed accumulazione, sia verbale che visiva.

«Ho voluto scrivere sul cemento, sul gesso, sul pigmento, sul catrame. Non solo sulla carta»
, afferma Cepollaro nei suoi scritti. «Le parole, diventate illeggibili ma non irriconoscibili, ai miei occhi hanno conquistato un senso che non avevano: si sono incarnate, sono diventate, con i colori e con le materie, elementi della

Lingua-1, 2010, tecnica mista su telaLingua-1, 2010, tecnica mista su tela

composizione complessiva: le parole, insomma, sono nel quadro, sono il quadro. […] Ecco perché il catrame, il cemento e il gesso, e, insieme, l'acrilico, il pigmento e l'antica tecnica della tempera all'uovo. Per provare con mezzi elementari ad indicare la complessità che non si lascia dire».

La materia e il colore sono gli elementi tangibili di queste opere, ma è l'amore per la scrittura il vero filo conduttore. Composizioni che si fanno racconti, narrazioni personali che, come una sorta di ponte immaginario, uniscono la materialità dell'universo pittorico all'incorporeità di quello lirico – letterario. Il lento fluire della vita è tutto lì, bloccato in quelle lettere scarabocchiate ed inquadrate in aperture irregolari, in cui i colori (un vero tripudio di blu, neri, gialli, rossi, bianchi e marroni) si rincorrono solidificandosi in un silenzio inaspettato. Le parole entrano nel mondo sensibile ed abbandonano completamente il loro significato. Ormai sono solo resti di un funambolesco pensiero poetico.

Biagio Cepollaro, la materia delle parole (opere 2008-2010)
Dal 20 gennaio al 5 febbraio 2011
Milano, Galleria Ostrakon
Via Pastrengo 15
Orari: da martedì a sabato, dalle 15.30 alle 19.30
tel. 3312565640 – dorino.iemmi@fastwebnet.it