![Luigi Rossi, Autoritratto](/wp-content/uploads/2017/07/efcf46582c17bd580d90715f9d8a47df.png)
Sarà visitabile fino al 21 agosto nelle sale della pinacoteca cantonale Giovanni Züst la mostra curata da Matteo Bianchi sull'artista cosmopolita Luigi Rossi (1853-1923). Questa rassegna nasce dalla volontà di mettere in relazione due fasi salienti del suo percorso artistico: da un lato la sua attività di illustratore di libri, dall'altra il pittore di figurazioni simboliche che ispira le trascrizioni in versi dell'amico poeta Gian Pietro Lucini.
Un "milanese" a Parigi – L'attività di Luigi Rossi illustratore a Parigi inizia nel 1885, accogliendo l'invito dei fratelli Guillaume, editori, ad illustrare l'edizione originale di Tartarin sur les Alpes dello scrittore francese Alphonse Daudet (1840-1897). Il volume riscuote un successo tale da essere considerato l'evento artistico e letterario dell'anno e vale all'artista non solo l'amicizia dell'autore ma anche la possibilità di collaborare ancora per illustrare il romanzo Sapho. Dall'incontro e dall'amicizia con un altro grande letterato, Pierre Loti (1850-1923), nascono invece le illustrazioni per il romanzo Madame Chrysanthème.
Da Milano proseguono poi le collaborazioni con gli editori francesi e Rossi illustrerà opere di autori da Chateaubriand a Hugo, Prévost e Longo Sofista. L'esordio dunque di questo artista colto e spontaneo, dal paesaggio verista al ritratto scapigliato, e soprattutto attraverso la scena di genere d'impronta sentimentalmente verista, si compie nell'ambito della cultura figurativa lombarda.
Dal Realismo al Simbolismo – Dagli anni Novanta ai primi anni Dieci si compie all'interno dell'opera di Luigi Rossi il passaggio dal realismo al simbolismo. L'allestimento
![Luigi Rossi, XX Studio per Les Dami-Vierges, acquarello su carta](/wp-content/uploads/2017/07/b35d82101e0918df0e06af86d9057b75.png)
acquarello su carta
propone una sezione per questi grandi capolavori simbolisti: Rêves de Jeunesse, Armée du travail, Il mosto, le variazioni della Scuola del dolore, un ideale percorso di ricerca verso una serenità difficile da conquistare e comunque venata di melanconia. Dalla realtà al simbolo si registra anche il passaggio dalle tonalità calde del verismo alla luce fredda dell'allegoria.
Il suo linguaggio, pacato e sobrio nella verità, capace di adattarsi a diverse soluzioni, diviene il mezzo per creare queste corrispondenze tra parole e figure. Dipinti come questi sono stati la musa per le suggestive trascrizioni in versi di Gian Pietro Lucini (1867-1914), precursore e sperimentatore del simbolismo italiano.
Accanto alle opere pittoriche, fra le quali primeggiano quelle ambientate sulle coste dell'Atlantico, realizzate quando l'artista si trovava a Rochefort-sur-Mer, in mostra anche preziose carte d'archivio: lettere, documenti fanno da sfondo ai disegni e gli eleganti acquarelli legati all'illustrazione dei libri di Daudet e Loti.
Seguendo questa inedita intuizione, in questa mostra si realizza quindi il confronto delle illustrazioni con i dipinti, in un sodalizio stretto con la scrittura: ogni componente è giocata sulle corrispondenze, un'osmosi in cui i dipinti si trasfigurano in parole per illustrare i rapporti imprevedibili all'interno dell'opera di Luigi Rossi, pittore geniale.
Luigi Rossi 1853-1923
Corrispondenze tra immagine e testo Daudet, Loti e Lucini
Dal 27 marzo al 21 agosto 2011
Pinacoteca Cantonale Giovanni Züst
Rancate (Mendrisio), Canton Ticino, Svizzera
Mostra e catalogo a cura di Matteo Bianchi
Tel. +41 (0)91 816.47.91
Fax +41 (0)91 816.47.99
E-mail: decs-pinacoteca.zuest@ti.ch
www.ti.ch/zuest