Il rimando a "Il mestiere delle armi" di Ermanno Olmi è immediato nell'osservare le armature, se pur su superficie piana, di Eligio Antonelli schierate frontalmente a noi, parti fondanti della personale presso Spazio Arte a Borgo Ticino, con il titolo "I viaggiatori della notte".
Oltre a quelle forme geometriche, apparentemente simili, si scorgono accurate costruzioni architettoniche animate da un susseguirsi di segni, volumi, cadenzate aree atte a conferire profondità alle opere.
Una frenetica grafia percorre le superfici, con l'identica follia che hanno le improvvise folate di vento, quella proto-scrittura, eseguita con grafite su fondo nero lucido, muta secondo i punti di vista, è sufficiente un minimo movimento affinché tutto scompaia per lasciare posto ad altri flussi di scrittura.
Eseguite appositamente per la mostra, opere di grande formato rivelano la nuova tendenza espressiva di Antonelli: forme enormemente dilatate sgocciolanti ai bordi percorrono per intero i quadri, accanto ad esse, un'unica traccia eseguita con controllata gestualità, forse minimo elemento Zen.
A ricordare i passi precedenti, in mostra sono presenti poche opere del periodo appartenente ai fauni e al teatro greco, ed è su tale argomento che abbiamo chiesto ad Antonelli, incontrato durante l'allestimento della personale, il perché di tale scelta.
"Ho inserito questi pochi quadri in mostra per testimoniare il momento conclusivo di quel periodo e con le opere recenti fare intendere quale sarà quello successivo, anche perché ritengo che ogni mostra è un momento di confronto fra ciò che si è fatto e ciò che si
intende fare".
Di conseguenza, spiegaci la scelta del titolo…
"Intendo la notte come mondo parallelo alla luce del giorno, come luogo di fantasie oniriche, di magia, di fuga dal quotidiano, ma anche come denuncia verso quelle regole esistenziali che costringono persone dall'elevata sensibilità a rifugiarsi nella notte".
La materia per te è sempre stata importante.
"Si, perché diventa stratificazione, e si può incidere meglio il segno, dargli profondità e poi determina il passaggio del tempo e la sua stratificazione".
Per te disegnare o dipingere è più ossessione o passione?
"Entrambe le cose, non riesco a non disegnare e nel momento che disegno sono percorso dall'ossessione di non riuscire a risolvere quello che ho pensato".
Quando stabilisci che le dimensioni su cui lavori sono quelle giuste?
"Lavoro in due modi, quando mi è chiara la progettualità di quello che dovrò realizzare mi muovo di partenza su grandi superfici, quando l'idea è ancora a livello embrionale sento la necessità di muovermi cercando, passo dopo passo, una soluzione convincente e a volte capita che distruggo tutto".
Eligio Antonelli – "I viaggiatori della notte"
Dal 28 maggio al 12 giungo 2011
Borgo Ticino (NO) Via Gagnago 3
Orario: sabato dalle 17.00 alle 19.00;
domenica dalle 10.00 alle 12.00/ dalle 17.00 alle 19.00
Ingresso libero