Bereshit - Mostra di Valentina CarreraBereshit – Mostra di Valentina Carrera

Uno sguardo sull'universo primordiale, uno scorcio sui primi istanti della creazione, quando ancora la materia era informe e deserta, tumultuosa e tormentata, in spasmodica attesa di essere plasmata: questo è ciò che viene trasmesso con forza e passione nelle opere pittoriche di Valentina Carrera.

Non a caso la sua mostra itinerante, ospitata dal 17 giugno al 17 luglio presso il locale Il ramo d'oro a Cislago, s'intitola proprio "Bereshit", che è la prima parola con cui comincia il testo biblico, è il celebre esordio con cui si apre il libro della Genesi, e che segna il grandioso inizio dell'intero universo: "In principio…"

"In principio" – Apparentemente molto semplice, quest'espressione racchiude in realtà un significato particolarmente profondo. Esso emerge, però, solo se si va ad indagare il testo originale, se si osserva la parola scritta direttamente in lingua ebraica: בראשית
La sua speciale valenza simbolica, infatti, risiede in un prezioso dettaglio, in una particolarità che all'apparenza potrebbe sembrare quasi irrilevante e sfuggire all'occhio, e che invece i rabbini e gli antichi studiosi del testo sacro riuscirono a scoprire. Essa si nasconde proprio nella forma grafica della primissima lettera con cui esordisce la Bibbia: la lettera ebraica "beth" ב

Come si può constatare guardandola, essa è chiusa su tre lati – sopra, sotto e a destra, come una nostra C vista in maniera speculare – ed è aperta solo nella direzione che conduce in avanti. Inoltre, scrutandola bene, si può notare un ulteriore dettaglio: un piccolo trattino che sporge in fuori, in basso a destra, per certi aspetti simile ad una coda, o ad un piccolo strascico.

Dato che l'ebraico si scrive da destra verso sinistra, la caratteristica configurazione di questo grafema ha portato gli studiosi a vedere in esso la stilizzazione

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sintetica dell'intero racconto della genesi del cosmo, come se in quell'unica lettera fosse condensato il cuore stesso della narrazione biblica. La sua chiusura su tutti i lati tranne che sul davanti, infatti, rappresenterebbe il concetto teologico della creazione ex-nihilo, ossia di una creazione che si proietta solo in avanti nel futuro partendo da un istante iniziale, un tempo zero, prima del quale non c'era nulla.

Quello è dunque "Il principio" in assoluto, "Il principio" per antonomasia, dopo il quale si dispiega l'origine del nostro universo, ma prima del quale non c'è nulla di fisico, ponendosi così come limite invalicabile che ci preclude ogni ulteriore conoscenza sensibile.
L'unico accenno capace di spingersi un poco più indietro è solo quel piccolo strascico, che allude quasi al tocco iniziale di Dio, con un breve e misterioso rimando alla sua azione trascendente.

Leggere un'intera immagine in una singola lettera è estremamente interessante, perché la compenetrazione di parole e immagini è lo stesso obiettivo che muove anche Valentina Carrera nella realizzazione delle sue opere. Nei suoi quadri, infatti, si ritrovano spesso delle lettere dell'alfabeto ebraico inserite come parte integrante del dipinto. A volte presentato nella sua

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interezza, altre volte solo come breve citazione, il testo viene indagato a livello emotivo e sensoriale dalla pittura che da esso sembra promanare.
Il suo straordinario lavoro poietico e artistico intende comunicarsi allo spettatore articolandosi su tre livelli ben distinti ma in stretta relazione: l'opera pittorica o scultorea, la parola e la rappresentazione. Questo originale connubio tra parola e immagine, con l'immagine che si fa parola e la parola che si fa immagine, è un segno distintivo dell'arte di Carrera, oltre che essere un tratto peculiare della tradizione culturale ebraica.

Si nota una propensione verso questa modalità creativa anche osservando il suo poliedrico percorso artistico: pittrice, fotografa, iconografa e illustratrice, Valentina Carrera si è diplomata all'Accademia di Belle Arti di Brera nel 1998 col massimo dei voti, e in seguito si è diplomata anche in Fotografia di moda presso la scuola R.Bauer. Ha quindi seguito uno stage di fotografia teatrale presso lo studio-archivio fotografico del Piccolo Teatro di Milano nel 2000. Come iconografa, dopo aver frequentato la Scuola di Iconografia e l'Atelier di Russia Cristiana a Seriate nel 1997 e nel 1998, ha studiato Iconografia presso l'Università ortodossa di Mosca "Ioanna Bogoslova" (unica straniera e cattolica ammessa) sotto la guida della nota iconografa Ekaterina Ilinskaia negli anni 1998-1999, seguendo inoltre seminari presso il monastero Andrej Rublev e la chiesa S. Nicolaj. In seguito, tornata in Italia, ha partecipato a numerose mostre collettive e tenuto corsi e laboratori di iconografia.

Bereshit – Mostra di Valentina Carrera
Dal 17 giugno al 17 luglio 2011
Inaugurazione venerdì 24 giugno, ore 19.00
Cislago, Il Ramo d'Oro
Piazza Trieste 180
Tel. 0296382919
Orari di apertura del locale
Per maggiori info: http://www.ilramodoro.eu/

info@ilramodoro.eu