L'ordine cistercense – Quella che ora è universalmente conosciuta come sede di incontri scientifici di altissimo livello fu dapprima monastero; il primitivo edificio apparteneva fin dal 1208 all'ordine cistercense che l'aveva destinato a luogo di preghiera per le sue professe, dedicandolo a Santa Maria Maddalena. Era tradizione dei cistercensi insediarsi in siti particolarmente ameni e in qualche modo vicino al'acqua (Clarvaux, Aiguevives, Fontfroide…) ed era quindi naturale che essi arrivassero anche sul lago di Como in una zona di grande magnificenza paesaggistica e lacustre. La loro regola era tuttavia rigida e poco veniva concesso alla dolcezza del vivere oltre lo splendore del paesaggio. A seguito di alcuni scandali che coinvolsero direttamente le monache, il cardinal Borromeo chiese che il monastero fosse chiuse e papa Pio V si affrettò ad emettere l'ordine di scioglimento del secolare convento.
Passaggi di proprietà – L'edificio si rese così disponibile e un nobile della non lontana Valsassina, Paolo Mornico, lo acquistò nel 1569. Suo figlio Lelio profuse ogni sforzo per rendere la residenza paterna ancora più splendida. A metà dell'Ottocento fu acquistata dai Genazzini, che ebbero il solo merito di conservarla, poi pervenne nelle mani della cognata di Massimo D'Azelio, ministro, scrittore e pittore che aveva anch'egli una villa a Loveno. Al pari di Villa Carlotta, anche villa Monastero fu sequestrata dal governo italiano nel 1915, in seguito all'entrata in guerra della Germania.
La costruzione appare alquanto composita, ma lo stile
eccentrico degli interni non manca di fascino, specie per chi ha riscoperto le raffinate delizie del Liberty. Ma anche senza badare all'edificio adattato alle esigenze attuali, e pur gratificati dalla serie di statue, di tempietti, di pozzi più o meno funzionali, il visitatore rimane a lungo catturato dai due elementi essenziali che in ogni tempo hanno resto famosa la villa Monastero: il parco e il paesaggio. Il Lago di Como, da qualunque parte lo si guardi, offre sempre delle vedute ragguardevoli e appaganti, ma stando a Varenna si cogli la confluenza dei tre rami da una lontananza sufficiente per apprezzarla.
Casa museo – Villa Monastero è poi "Casa Museo" all'interno di uno speciale circuito voluto dalla Regione Lombardia e grazie a questo ulteriore riconoscimento la Villa, i giardini e gli interni, completamente restaurati, sono a disposizione del visitatore in una forma nuova volta a far apprezzare ancor meglio le caratteristiche storiche e le esclusività architettoniche e di arredo che il complesso ha di volta in volta acquisito grazie agli interventi che nei molti secoli di vita lo hanno visto ampliarsi e modificarsi.
Questo percorso ha contemplato per prima cosa il recupero di una parte degli oggetti che ne costituivano le raccolte, i quali, per vari motivi, erano stati dislocati in altre sedi. Quindi si è proceduto a realizzare l'allestimento di quattordici sale, oggi tutte visitabili, ricollocando gli arredi nella loro originaria disposizione, provvedendo in alcuni casi al loro restauro, come ad esempio per gli arazzi e per taluni componenti del mobilio.
Ultimo intervento del cammino intrapreso è stata la predisposizione all'interno della villa di opportuno
materiale esplicativo che offrisse ai visitatori una corretta lettura delle collezioni ospitate.
Al pianterreno la Sala Nera prende il nome dagli arredi di fine Ottocento, epoca in cui la stanza era utilizzata come sala da pranzo. Sopra il camino in marmo nero di Varenna è collocato un bellissimo arazzo fiammingo secentesco, che la tradizione vuole rappresenti l'incontro tra Antonio e Cleopatra. Dalla parte opposta rispetto all'ingresso principale della villa si apre la Sala Rossa. In legno intagliato e dorato, alcuni dei quali foderati di damasco di seta rossa, i mobili sono in stile neorococò, come dettava la moda francese a metà dell'Ottocento. Sulla parete di fronte alle finestre troneggia un grande arazzo del Settecento raffigurante una scena di caccia al leone; un'altra stanza particolarmente apprezzata è il Salottino Mornico, di cui si possono ammirare le lunette della volta, decorate con immagini tratte dai Promessi Sposi. Al primo piano meritano particolare attenzione la Sala della musica, la Camera padronale e il bagno in stile pompeiano con la bellissima vasca in maiolica blu e azzurra, chiamato anche bagno di Re Faruk per lo stile vagamente orientale.
Villa Monastero, Varenna (Lc)
Apertura Casa Museo e giardini: fino al 30 settembre: venerdì dalle ore 14.00 alle ore 19.00; sabato, domenica e festivi dalle ore 09.00 alle ore 19.00.
Dal 1 ottobre al 1 novembre: sabato, domenica e festivi dalle ore 09.00 alle ore 18.00.
La biglietteria chiude 30 minuti prima rispetto agli orari indicati
INGRESSO CUMULATIVO Giardino + Casa Museo
€ 8,00 intero
€ 4,00 ridotto per persone con più di 65 anni, gruppi composti da più di 10 persone e per soci Touring
€ 3,00 ridotto per bambini da 7 a 13 anni
Gratuito per bambini da 0 a 6 anni
www.villamonastero.eu