Un piccolo "guscio di noce" – Così è stata sovente chiamata la storica imbarcazione Leone di Caprera che, con i suoi soli nove metri di lunghezza, nel 1880 affrontò nientemeno che la traversata oceanica dell'Atlantico. Protagonisti di questa eroica impresa furono tre marinai italiani: Vincenzo Fondacaro di Bagnara Calabra, Pietro Troccoli di Marina di Camerota, e Orlando Grassoni di Ancona.
Partito il 3 ottobre 1880 da Montevideo, in Uruguay, il Leone di Caprera, così chiamato in omaggio a Garibaldi, toccò Las Palmas il 9 gennaio 1881, dove i tre impavidi viaggiatori ricevettero i dovuti festeggiamenti. In seguito, fecero rotta su Gibilterra e approdarono a Malaga; non potendo però proseguire per mancanza di fondi e di aiuti, caricarono l'imbarcazione su un vascello inglese e con esso fecero il loro ingresso nel porto di Livorno il 9 giugno 1881.
"I giornali stranieri sono pieni di ammirazione per l'intraprendenza dei nostri marinai che hanno compiuto un viaggio meraviglioso sopra un guscio di noce… Che viaggio! Tutto a vela! Con soli tre uomini a bordo! Americani, inglesi, francesi sono sbalorditi di un simile Tour de force!"
Questo fu il commento che comparve sulla celebre rivista Illustrazione italiana del 27 febbraio 1881.
Il lungo e pericoloso viaggio fu infatti intrapreso principalmente per amor patrio, per affermare e celebrare anche agli occhi del mondo l'eccezionale bravura e il coraggio della marineria italiana.
Per rendere onore al valoroso gesto, si decise di esporre l'imbarcazione nel laghetto della Villa Reale di Monza per mostrarla a Re Umberto I, dopodichè essa fu presentata all'Esposizione Universale di Milano nel luglio 1881, e successivamente andò all'Arsenale di Venezia. Dal 1932 entrò a far parte del Civico Museo Navale Didattico di Milano, dove venne ospitata presso il Castello Sforzesco. Infine, il suo trasferimento nei chiostri del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano avvenne nel 1953, dove vi rimase fino all'agosto del 1995.
Da allora manca da Milano: infatti, fu portata a Salerno, a Marina di Camerota, presso la grotta di Lentiscelle, prima che si decidesse di restaurarla a Livorno, nel cantiere ‘Old Fashioned Boats' di Francesco Crabuzza.
Il progetto di restauro museale fu avviato nel 2007 e fu portato a termine due anni dopo, concludendosi
ufficialmente il 9 giugno 2009 con il "varo museale": l'iniziativa è stata promossa da A.R.I.E. (Associazione per il Recupero delle Imbarcazioni d'Epoca) con i fondi concessi dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare al Comune di Camerota, e i lavori avvennero sotto la direzione del Comitato tecnico-scientifico di ARIE presieduto da Stefano Faggioni.
Serena Galvani, presidente di A.R.I.E., ricercatrice storica e pronipote dello scienziato Luigi Galvani, ha dichiarato con soddisfazione: "Il progetto ha inteso riscattare una memoria storica d'eccellenza poco conosciuta che ha reso orgogliosa la storia della Marineria italiana. Dedico gran parte della mia vita alla salvaguardia delle imbarcazioni di valore storico, battendomi con l'associazione A.R.I.E. per i loro restauri filologici e perché la collettività possa riconoscere e conservare la memoria delle loro incredibili storie".
Tornato infine a Milano, il Leone di Caprera è stato in mostra nell'Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II dal 16 al 24 marzo scorso in occasione delle celebrazioni del 150º dell'Unità d'Italia, dove venne ad ammirarlo anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E da giovedì 2 giugno fino al 30 di agosto è visitabile nel Padiglione Aeronavale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia.
Leone di Caprera
Dal 2 giugno al 30 agosto 2011
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci
via San Vittore 21, Milano
tel. 02 485551
Orari: da martedì a venerdì, dalle 9.00 alle 17.00
Sabato e domenica, dalle 9.30 alle 18.30
Lunedì chiuso
Ingresso 10 euro