Intermezzo varesino – Tra un loro tour Europeo ed un'inedita girandola di mostre all'estero, "intercettiamo" per un'intervista in studio il duo di fotografi frp2, alias Roberto Prosdocimo e Filippo Piantanida. "Siamo appena tornati da una mostra collettiva a Marsiglia – racconta Piantanida – e devo ammettere che l'aria è decisamente frizzante, informale e, perchè no, divertente. Mi è sembrato che gli stessi artisti siano molto più aperti e disponibili al colloquio e al dialogo rispetto a quì. Ogni mostra viene percepita come occasione di confronto e, soprattutto, di crescita".
"Proprio come il rapporto con i critici, che parte innanzitutto da una stima e da una conoscenza personali. E perchè no da un'amicizia", rivela il duo di fotografi. "La regola giusta è che il critico segua l'artista e non viceversa".
E il nostro discorso non poteva esimersi dal toccare – o forse solo sfiorare – il MIA 2011: la prima fiera italiana di fotografia allestita lo scorso maggio al Superstudio Più di Milano. "Sicuramente un'occasione per catalizzare l'attenzione di tante persone sul tema della fotografia – dichiarano i due – e una buona occasione di divulgazione. Con qualche limite: gli stand ci sono sembrati un po' seriali e non tutte le opere erano di carattere eccelso".
E così viene a galla anche il tema della cronica mancanza di fondi per mostre, pubblicazioni di cataloghi, progetti di ricerca, mostre.
"Stiamo lavorando ad un nuovo progetto – rivela Roberto Prosdocimo – un lavoro che, speriamo, possa anche essere itinerante. Un sentiero lungo il quale la nostra ricerca avrà un'evoluzione tanto concettuale quanto strutturale. Ciò che ci interessa approfondire è il rapporto tra spazi ed architetture, in relazione con la presenza umana".