Christian CremonaChristian Cremona

Hanno due stili fotografici alquanto diversi, eppure quasi complementari: in quest'imminente esposizione organizzata dal Gruppo Fotografico Lonatese, Cremona e Restelli mostrano due possibili modalità di approccio all'arte della fotografia.
Per Daniele Restelli essa è un'attività associata allo svago, al relax, all'aspetto ludico e piacevole della vacanza. Le sue foto, infatti, ritraggono suggestivi paesaggi e località amene visitate durante i suoi viaggi all'estero: gli spazi infiniti e solitari della Monument Valley, alcuni esotici scenari delle ridenti isole polinesiane, la quiete trasmessa da una panchina in riva a un fiume di un villaggio americano.
Christian Cremona, al contrario, mira ad una fotografia più introspettiva, riflessiva e concettuale, con la ricerca di uno sguardo innovativo e penetrante sul mondo. Nelle sue foto predominano pertanto la luce e i giochi cromatici, che oltrepassano l'aspetto meramente figurativo dei soggetti ripresi. Gli oggetti fotografati, spesso quotidiani come un fiore o una fontana, costituiscono infatti un mero pretesto per spingersi oltre, per catturarne non l'immagine superficiale ma l'essenza più intima.
Molti modi per concepire la fotografia, dunque, raccontati direttamente dagli autori in questa duplice intervista.

Daniele Restelli, come nascono le sue fotografie?
"Fondamentalmente sono fotografie che nascono dalla passione: fotografo a livello hobbistico, solitamente quando vado in vacanza. Quindi sono le fotografie dei luoghi che ho visitato durante le ferie. Il tentativo di questa mostra è quello di dare un senso ai singoli cartelloni con dei temi abbastanza identificati. Ad esempio, ce n'è uno legato all'acqua e al relax, con fotografie dalla Polinesia. Qui c'è una carpa rossa, fotografata sempre nelle isole polinesiane. Mentre questa è ripresa da un vecchio villaggio americano, con la fotografia di una panchina che guarda il fiume: cosa che tra l'altro mi è rimasta molto impressa poiché

Daniele RestelliDaniele Restelli

identifica una cultura lontana dalla nostra, in quanto noi, soprattutto nell'area del milanese, siamo molto frenetici e orientati alla produttività, invece loro sono più orientati alla qualità della vita, e quindi, ad esempio, hanno spesso come abitudine proprio quella di fermarsi sulla panchina a guardare le anatre che passano. E dunque ritorna ancora il filo dell'hobby, delle vacanze, delle ferie, delle sensazioni provate: il mio è un tentativo di comunicare con la fotografia e di fissare con le immagini ciò che ho vissuto. Dunque qui c'è acqua e relax. Lì, nell'altro cartellone, troviamo invece la terra: in questo caso sono foto della Monument Valley, in America, e questa è una fotografia molto caratteristica di un canyon scavato dall'acqua, che crea dei colori e delle forme molto particolari, che variano al cambiare della luce a seconda delle ore del giorno. E anche quest'esperienza mi è rimasta molto impressa perché è abbastanza distante da quello che siamo abituati a vivere qua. Quindi di nuovo il tentativo di fermare con un'immagine qualcosa di vissuto. L'ultimo cartellone, poi, è legato a composizioni geometriche sul tema delle scale. L'idea complessiva era quella di fare qualcosa legato ai tre elementi naturali: acqua, terra e, con quest'ultimo, un richiamo anche all'aria. Tra l'altro, queste scale hanno speciali forme geometriche, e le ho trovate anch'esse durante i miei vari viaggi: ad esempio a Roma, a Parigi, a New York".

Usa qualche tecnica particolare?
"
No, sono un hobbista quindi non utilizzo nulla di

Un'immagine di Christian CremonaUn'immagine di Christian Cremona

particolare: ho semplicemente usato un cavalletto. Mi piace pensare che sia l'album fotografico di una persona che ha girato molto il mondo.

Christian Cremona, le foto che espone quest'anno sono molto caratteristiche: ne ho notata una, ad esempio, il cui soggetto è particolarmente complesso, che mi risulta sia stato costruito da lei. Può spiegare come l'ha realizzato?
"Studiando la personalità artistica di Giò Pomodoro, per la mia tesi di laurea, ho trovato molto interessante un aspetto riguardante un'antica tecnica di fusione, che usavano fin dall'antichità gli orafi per fare dei duplicati o per creare degli oggetti con una texture particolare. In questa tecnica venivano utilizzati degli ossi di seppia, su cui venivano impresse delle forme: dopodichè venivano chiusi con altri ossi di seppia, e all'interno di questi stampi venivano colati dei metalli per ottenere delle fusioni o dei duplicati. Ho voluto sperimentare questa tecnica per provare a vedere come si potesse mettere insieme l'aspetto scultoreo con l'aspetto fotografico.

E a livello tematico, cosa ha voluto esprimervi?
"A livello tematico l'ho rapportata alla ricerca del divino, che è costante nella mia produzione artistica. Infatti, per realizzare questa immagine in specifico ho impresso il crocifisso di una collanina su un osso di seppia che avevo raccolto a Pietrasanta (tra l'altro, questo luogo costituisce un altro collegamento con Giò Pomodoro). Ritraendo dunque questo particolare soggetto, ho infine ottenuto la fotografia qui esposta.

Mostra fotografica
Domenica 9 ottobre 2011
Oratorio di Lonate Ceppino
Piazza Diaz