Lugano 2011, epoca moderna e contemporanea. Lontani anni luce dallo stile severo greco, dal fascino algido delle korai greche, dal sorriso enigmatico del Moschoforos. Oggi la scultura è diversa ha rotto con il passato, è cambiato il punto di vista. L'opera d'arte non deve essere compresa solo guardandola frontalmente. Ecco cosa è il decentramento, che ben si nota nelle venti opere di Samantha Oggetta presenti nella mostra di Lugano, scelte da Marino Gabusi e Fabrizio Ballabio.
Una vita per la scultura – Samantha Oggetta, nata a Como, dopo il Liceo Artistico si diploma in scultura presso l'Accademia delle Belle Arti di Brera e, ancora giovanissima, a ventuno anni, inizia ad esporre le proprie opere in mostre collettive e rassegne artistiche. Como, Milano, Roma, Vicenza, Mendrisio e Stabio: queste solo alcune delle numerose esposizioni che hanno visto l'artista partecipe con le proprie opere.
Dall'io alla materia. Nelle opere della Oggetta si assiste a un passaggio del senso della scultura dall'interiorità
dell'opera d'arte alla sua esteriorità, alla sua superficie. Una superficie lavorata, dove le raschiature, le impronte sono lasciate volontariamente dall'artista: testimonianza concreta delle tecniche di lavorazione, ma anche elementi caratterizzanti la superficie scultorea.
La superficie, nuda e cruda – In tal modo l'opera d'arte è sospesa fra essere materia prima, grezza, e prodotto finito, concluso, da contorni ben definiti. Perché tutto questo? L'artista segue uno scopo ben preciso, cioè troncare, bloccare qualunque tipo di comunicazione fra oggetto e realtà intima, interiore. Il senso dell'opera d'arte non è più all'interno, ma all'esterno, è la superficie stessa dell'oggetto. Si comprende così l'opera solo guardandola, solo percependola, attraverso quindi l'esperienza diretta.
Un'opera a sé – In tal modo la scultura non è un corpo-soggetto, o un soggetto-in -corpo, ma è in sé e per sé, trova ragione di essere in se stessa.
Samantha Ongetta
"Le strategie di decentramento"
Mostra a cura di Marino Gabusi e Fabrizio Ballabio
Da lunedì 19 settembre a venerdì 11 novembre 2011
Fondazione Extrafid ART
Lugano, Via Canova 9
Orario: lunedì-venerdì. 9:00-12:00; 14:00-17:00
Ingresso libero