I fuochi incrociati – Un'esposizione che è insieme un'installazione, un percorso di condivisione e di riflessione e molto di più di tutto questo. Il programma culturale andato di recente in scena al Chiostro di Voltorre e firmato dall'Associazione Apriticielo, porta il significativo titolo: "Il senso della misura".
Cristina Rigamonti, psicoterapeuta e direttrice di Apriticielo, racconta come e quando è nata l'idea di proporre percorsi di riflessione artistica, coinvolgendo fattivamente il Distretto Rurale. "L'obiettivo dell'allestimento e degli incontri di approfondimento era proprio quello di raggiungere un più ampio pubblico possibile con temi di stringente attualità, di riflessione sociale e storica. Abbiamo pensato che uno dei linguaggi adatti fosse proprio quello artistico, e che fosse necessario affrontare quesiti profondi secondo la tecnica dei "fuochi incrociati", ovvero con la possibilità di seguire le intersecazioni e le contaminazioni culturali ed intellettuali".
La grande cupola o la spirale al centro del Chiostro di
Voltorre sono stati solo "pretesti artistici" per affrontare tematiche antropologiche, percettive e relazionali.
"Sono proprio questi i nuclei fondamenti – commentano Rigamonti e Crugnola – tanto del lavoro del Distretto Rurale, quanto delle attività dell'Associazione Apriticielo, che si propone di favorire il benessere, la cura e lo sviluppo dell'essere umano, attraverso l'integrazione delle sue diverse dimensioni: fisica, emotiva, mentale e spirituale.
Il tentativo è proprio quello di favorire il dialogo, di aprire lo sguardo e di fare esperienza della socialità, dell'arte, dell'ascolto.
Il tema di quest'anno era controcorrente: i sentieri e la riabilitazione dell'errore, in un mondo e in un momento storico-sociale in cui, al contrario, si censura e si condanna il limite umano, dimenticando non solo che errare humanum est, ma anche che sbagliando si impara. Noi crediamo che sia importante riscoprire il tema del margine e della grandezza della persona, delle radici e delle ali, dell'ascolto e della collettività, rintracciando la bussola sociale e storica che permette di relazionarci".