A quarant'anni dalla scomparsa (Milano 1903 – Arona 1971) l'Accademia di Belle Arti di Brera ha deciso di allestire una mostra in onore di Gianfilippo Usellini, ripercorrendo le tappe della sua lunga carriera artistica.
In modo particolare, l'attenzione viene concentrata sulle sue opere su carta, bozze e disegni, che rivelano molti aspetti interessanti dell'arte di Usellini. L'esposizione, infatti, intende mettere in luce le fasi salienti della sua ricerca creativa, iniziando dai primi disegni prodotti a partire dal 1923, e realizzati proprio nelle aule di Brera, dove studiò e si diplomò come allievo di Ambrogio Alciati, per poi arrivare infine sino agli ultimi periodi della sua attività artistica.
Nato a Milano nel 1903, la sua passione per l'arte si manifestò fin da piccolo: cominciò a dedicarsi al disegno ed alla pittura fin dall'età di sedici anni. Dopo gli studi classici, frequentò l'Accademia delle Belle Arti di Brera, diplomandosi nel 1927. Però già nel 1926, a soli ventitrè anni, venne invitato ad esporre alla Biennale di Venezia: e questa sarà la prima di una lunga serie di esposizioni prestigiose. Infatti, nel corso della sua attività artistica venne nuovamente invitato a numerose altre edizioni della Biennale di Venezia, ed anche alla Triennale di Milano e alla Quadriennale di Roma, ottenendo peraltro ambiti premi e riconoscimenti. Celebre è quello del 1937: la Medaglia d'oro all'Esposizione Universale e Internazionale di Parigi.
Dal 1931 al 1941 ottenne la cattedra di Decorazione Applicata presso la Scuola Superiore d'Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano, mentre dal 1942 al 1960 insegnò al Liceo Artistico di Brera, diventando infine nel 1961 titolare della cattedra di Decorazione e Affresco all'Accademia di Brera, dove continuò a insegnare pittura fino al 1971, anno in cui morì. Nel 1960 realizzò quattro grandi tele per le scuole medie di Vimercate, dedicate alle principali attività spirituali e materiali dell'uomo, tele che ora sono conservate nel MUST museo del territorio vimercatese. Anche dopo la sua morte sono state allestite numerose pubbliche mostre antologiche in suo omaggio, con la pubblicazione di ampi cataloghi.
Si può ricordare, inoltre, anche la sua partecipazione al progetto di decorazione del famoso borgo dipinto di Arcumeggia, per il quale dipinse l'affresco "Il ritorno dell'emigrante", "Il Sant'Antonio Abate" ed una stazione della Via Crucis, e dove dal 1961 al 1963 insegnò affresco in corsi estivi tenuti per i migliori allievi delle varie Accademie di Belle Arti italiane.
Artisticamente fu vicino al movimento di Novecento, pur non prendendo però mai parte alle mostre del gruppo. Il suo stile artistico ed espressivo si ispira alla grande pittura italiana del Quattrocento, e può essere definito come una sorta di classicismo metafisico.
In questo senso, la mostra dedicata da Brera ad Usellini indica un simbolico "ritorno" del maestro, ricordandone il prezioso contributo che diede all'attività della sua amata Accademia, dove era solito trascorrere intere giornate tra allievi e arte.
Le opere scelte per questa esposizione sono state selezionate in collaborazione con l'Archivio curato dalla figlia Fanny Usellini, e si riferiscono a tutti i temi iconografici caratteristici di Usellini e a lui più cari. Alcuni tratti tipici del suo modo di dipingere sono l'ironia e il senso di stupore con cui ha sempre osservato il mondo per rappresentarlo. Con arguzia e con talento, Usellini raffigura le forme del reale nel loro intreccio con una dimensione onirica e, appunto, metafisica: come se dietro all'universo fisico del visibile, egli avesse sete di una infinita ricerca dei ritmi segreti delle cose. E spesso i suoi bozzetti e i suoi disegni preparatori svelano in parte questo cammino di ricerca che l'artista percorreva prima di realizzare delle opere pittoriche. Il mondo visionario di Usellini si esprime anche nella sua peculiare scelta dei temi, che molto spesso richiamano suggestioni di carattere spirituale e morale, toccando tematiche sociali e religiose, sovente legate alla sua specifica sensibilità e alla quotidianità della sua vita.
"La mia pittura" dichiarava l'artista: "nasce dal mondo della mia infanzia, e più precisamente dall'atmosfera particolare della mia casa di Arona, una vecchia casa del settecento". Nelle sue opere aleggia sempre un'aria di mistero, qualcosa di non detto, come ricorda anche la figlia dell'artista, Fanny Usellini: "L'arte evocativa di Usellini ama i silenzi, ma i silenzi vivi".
Omaggio a Gianfilippo Usellini
Opere su carta (1923-1971)
Dal 16 novembre al 20 dicembre 2011
Accademia delle Belle Arti di Brera
via Brera 28, Milano
tel. 0286461929
Orari: dal lunedì al venerdì: dalle 09.00 alle 15.00
chiuso il sabato e la domenica
Ingresso libero