Varese fu un vero laboratorio di architettura e design, tale da costituire un esempio avanzato, quasi paradigmatico di nuove forme che proprio allora si proponevano come prospettiva di innovativo sviluppo dei più importanti centri urbani d'Europa. Furono gli anni in cui i centri più importanti maturava e si elaborava l'Art Nouveau.
A Varese il Liberty non visse una stagione di ripiego, lontana dai centri propulsivi, ma visse, al contrario, una stagione d'avanguardia, a suo modo esaltante, perché trovò in Sommaruga una di quelle grandi personalità creative che riuscirono a farsi interpreti di tale rinnovamento culturale in maniera tanto più feconda e duratura perché capace di connettere la novità dello stile dell'architettura con la novità delle istanze economico-sociali a cui essa dava espressione.
Discendendo dal colle del Sacro Monte, per successivi poggi si giunge al Colle Campigli. Il colle si saliva dolcemente tra poche ville allietate da grandi parchi,
al Colle Campigli
costituiva una delle prominenze più prossime al centro urbano e nello stesso tempo più consone a costruire un polo di nuovi insediamenti residenziali, una vera "acropoli per villeggiatura". A fine ‘800 il colle Campigli divenne, assieme al Campo dei Fiori, un cantiere di interventi urbanistico-architettonici di grande portata e su larga scala. Dopo la fioritura della stagione Liberty, questo paesaggio naturale risulterà segnato nei suoi tratti architettonici da un'evidenza d'ordine "turistico-residenziale".
Il Palace Grand Hotel faceva parte di un grande centro turistico collegato alla città da una funicolare, realizzata nel 1911 e che univa il Colle Campigli alla tramvia Varese-Masnago.
Il complesso era costituito dall'albergo, da un ristorante, da un teatro e da sale da gioco (d'azzardo e tiro al piattello) riunite in un Kursaal.
Il Kursaal è costruito tra il 1906 e il 1910 su progetto dell'ingegnere Gaetano Moretti; nel 1911 a Giuseppe Sommaruga viene affidata la realizzazione del Teatro e del Palace Grand Hotel: quest'ultimo era il cuore di tutto l'insieme ed è l'unica costruzione che si è conservata ed
ha mantenuto la sua funzione sino ai giorni nostri.
Il Kursaal e il Teatro furono infatti bombardati e demoliti durante la Seconda Guerra Mondiale; dalle immagini che rimangono il Kursaal aveva una struttura a sistema centrale che ricordava le forme delle stazioni termali e balneari più famose dell'epoca, mentre il Teatro, che poteva contenere fino a 1000 spettatori, era un semplice e compatto edificio in cemento armato.
Il Palace Grand Hotel ha una pianta rettangolare e si mostra come un imponente parallelepipedo con una torretta a cupola nell'angolo sud ovest. Sommaruga lo rese particolare perché diede soluzioni diverse ai quattro prospetti, differenziati nell'utilizzo e nelle forme delle finestre, fece uso di vari materiali e si ispirò al mondo classico e, al tempo stesso, moderno. Introdusse al pianterreno una loggia belvedere che si apriva dalla parte del lago di Varese, scandita da colonne con basi e capitelli molto originali; degna di nota è la Kolonnade, una rotonda che collegava la hall dell'albergo alla stazione della funicolare e permetteva agli ospiti di godere di un vasto panorama. L'architetto curò in modo particolareggiato ogni elemento decorativo sia all'esterno che all'interno dell'edificio.