Una mostra per andare alla ricerca della propria identità, ricostruendo la genealogia della propria famiglia, andando a scavare nelle proprie radici e nella memoria: questo è ciò che propone la giovane artista Kateřina Lukášová con la sua esposizione intitolata "Ritratti d'infinito".
Infatti, cosa più di un ritratto, di un viso, racconta della storia di una persona?
Nel ritratto, ossia nell'immagine di una persona, si possono in effetti ritrovare le somiglianze con i propri genitori, con i propri nonni, con i parenti, con chi ci ha preceduti.
Dunque, se un viso è in grado di raccontare un'identità, se ogni volto è portatore di una storia, allora il ritratto è il mezzo privilegiato per leggere quella storia: e ogni storia è una storia infinita, perché si spinge indietro nel passato inoltrandosi fin nella notte dei tempi, sprofondando verso un'origine arcana e, in fondo, inaccessibile e inattingibile. Un'identità che ultimativamente non è conoscibile, che resta infinitamente intangibile perché si fonda sull'irriducibilità di ciascuno di noi e sull'infinità della nostra storia passata.
Ecco perché i ritratti di Kateřina Lukášová sono "ritratti
d'infinito": essi narrano una storia che ci riguarda e che al contempo ci sfugge, che ci determina per quello che siamo ma che contemporaneamente si sottrae nel mistero.
Il suo è pertanto un cammino difficile, però anche estremamente affascinante, soprattutto se viene percorso con i mezzi dell'arte.
Nella mostra, allestita presso La Casa delle culture del mondo di Milano, Kateřina Lukášová inizia proponendo delle installazioni composte da legno, plastica e diversi altri materiali, che rappresentano e racchiudono il passato. Ad esempio, l'opera "La Genealogia" è un'installazione costituita da una sorta di spirale, che intende raffigurare il DNA, quel filamento nel quale è racchiuso il codice genetico e che nel suo tramandarsi indica una sorta di perpetua immortalità. Altre due installazioni sono "Cassetta magica di passato, presente ed eternità", e "P.P. Pasolini – Gli sguardi nascosti", che alludono ad un viaggio extratemporale che si svolge tra paesaggi, persone e ricordi di famiglia.
Vi sono poi i veri e propri "Ritratti", realizzati con disegni a matita su carta, nei quali viene espressa un'identità ben definita.
Ed infine, attraverso i colori di alcuni dipinti ad olio caratterizzati da una compresenza tra un rigoroso astrattismo ed un figurativismo alquanto rielaborato, viene rivelata una relazione più ampia fra tutte le cose del cosmo, in riferimento all'incessante scorrere del tempo.
Kateřina Lukášová nasce a Boskovice, in Repubblica Ceca, nel 1975. Si laurea in Storia dell'Arte a Brno e, successivamente, nel 2006 ottiene il Diploma di Secondo Livello di Specializzazione in Arti Visive all'Accademia di Brera di Milano.
Il suo stile si è da sempre contraddistinto da un'autentica passione per i ritratti e l'anatomia artistica, che l'ha portata ad approfondire gli studi in medicina, anatomia, e antropologia culturale, collaborando tra l'altro con il Dipartimento di Anatomia Artistica e con il Prof. Salvatore Esposito. Accanto a questa sua passione per il realismo dei ritratti, coesiste un interesse verso la pittura astratta, spesso di grandi dimensioni. Ha infatti un linguaggio artistico molto eterogeneo, che spazia
dalla pittura alla fotografia, dai disegni a matita ad elaborate installazioni.
Il suo tema ricorrente è legato proprio alla dimensione dello scorrere del tempo, del suo soffermarsi nella memoria e nei ricordi, nel suo consolidarsi in un'identità individuale. Perciò nelle sue produzioni si trovano dei costanti riferimenti e riflessioni sulla famiglia e sull'identità individuale e culturale.
Ha partecipato a numerose mostre collettive, tra cui "L'utopia dell'identità" al Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci (nel 2003), e "Salon primo 2005" al Museo della Permanente, ed ha all'attivo numerose personali in Repubblica Ceca e a Milano. Ha vinto numerosi premi, tra cui la Borsa di Studio "Nadace Dagmar a Vaclava Havlovych Vize 97"; l'XI edizione della Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo; il Premio Autogril 2003 presieduto da Arnaldo Pomodoro; e il Premio Paraxo ad Andora, curato da Tommaso Trini. Nel 2007 è stata selezionata al premio "Profilo Arte 2007", mostra collettiva di pittura al Museo della Permanente di Milano (catalogo edizione Skira). La sua installazione "Globo multiculturale" è stata citata nel libro del critico d'arte e docente di Accademia di Belle Arti di Brera Carmelo Strano, "Mai visto un tempo così", come esempio di tendenza d'arte contemporanea multiculturale.
"Ritratti d'infinito"
Personale di Kateřina Lukášová
Dal 15 dicembre 2011 al 22 gennaio 2012
La Casa delle culture del mondo
via Giulio Natta 11, Milano
Orari: dal martedì al venerdì, dalle 10.00 alle 18.30
Sabato e domenica, dalle 14.00 alle 21.00
Lunedì chiuso
Ingresso libero
Info: Tel. +39 0233496854
e-mail: culturedelmondo@provincia.milano.it
G.Bocca@provincia.milano.it
www.provincia.milano.it/cultura