Un dettaglio dell'opera diLa Galleria San Fedele, come da tradizione, concede ai giovani vincitori del Premio Arti Visive San Fedele l'opportunità di esporre lavori legati ad un tema specifico quale, nell'occasione "Luoghi del sacro".
Un insieme indefinibile di emozioni pervade il visitatore all'ingresso della galleria nel cogliere la sacrale essenzialità dell'opera di Marco La Rosa.
Ventisei calchi di mani, in resina, colte nel pieno della loro gestualità paiono sospese nell'aria, il loro muto dialogare è esplicito riferimento ai gesti degli apostoli durante l'ultima cena di Leonardo.
Nel muoverci all'interno dell'installazione si ha il timore di compiere atti non consoni a quella muta intesa.
Il vuoto esagonale lasciato da Daniele Salvalai nel suo imponente "Sepolcro", in ferro e cera naturale, dialoga con l'identica forma posata a terra, il senso di libertà dato a quell'insieme pare rivolgersi all'altra opera dello
Un dettaglio dell'opera distesso artista, una architettura lieve e essenziale mossa da moto elicoidale verso l'alto quale moderna torre di Babele.
Elisa Leonini si affida al candore luminoso e silente di una forma cubica in plexiglass, la tentazione tattile è irrefrenabile e nell'accostare le mani all'opera si avverte quanto estetica e sostanza possano fondersi perfettamente.
Nella composizione di legno, appesa al soffitto, di Francesco Arecco si coglie un germe di sana follia, all'apparenza i singoli pezzi paiono uniti senza preoccupazioni di sorta, poi scrutando con attenzione, si scopre quanta leggerezza e eleganza animi quell'arca liberata da vincoli terreni.
Emanuela Ascari nella sua scelta minimalista, rende ideale protagonista un reperto archeologico, elemento unico presente sul fondo nero di una carta fotografica; quella piccola forma assume il valore di punto focale, di inequivocabile simbolo di riferimento.
"Luoghi del sacro"
Milano, Galleria San Fedele, Via Hoepli 3°
Fino al 18 febbraio
Orari: da martedì a sabato, dalle 16.00 alle 19.00
