Civico di Bassano del Grappa
Giambattista Tiepolo (1696-1770), noto soprattutto per gli importanti cicli di affreschi dai vivaci colori che decorano non solo molte chiese e palazzi italiani, ma anche le sale di quelle che furono sede delle più importanti corti europee, si è dedicato fin da giovane all'incisione ad acquaforte, vissuta come momento di svago e di evasione rispetto agli impegnativi incarichi che si susseguirono nella sua lunga carriera artistica. Questa parte della sua produzione, meno conosciuta ma molto apprezzata fin dal Settecento da una cerchia di raffinati collezionisti e conoscitori, viene presentata nella sua completezza e affiancata da una serie di disegni e da una selezione dell'opera grafica del figlio Giandomenico (1727-1804). La peculiarità della mostra è però soprattutto il confronto tra dodici matrici incise da Giambattista e Giandomenico Tiepolo, provenienti dal Museo Correr di Venezia e restaurate per l'occasione dall'Istituto Nazionale della Grafica di Roma, e le relative stampe, confronto che permette di scoprire più da vicino la tecnica dei due artisti.
Il "lato oscuro" del secolo dei Lumi. Le incisioni di Tiepolo, raccolte nelle due serie dei Capricci (1733-42 c.) e degli Scherzi di fantasia (1743-57), oltre che per l'eccezionalità dell'aspetto tecnico e stilistico, hanno suscitato a più riprese l'attenzione degli studiosi per l'enigmaticità dei loro soggetti, in cui si alternano maghi, streghe, serpenti, gufi, scheletri e molteplici simboli che sono probabilmente da mettere in relazione con la
Museo Civico Correr di Venezia
"polemica diabolica", il dibattito intorno alla negromanzia e all'arte magica, scoppiato a Venezia a metà Settecento. A questo aspetto particolare la mostra dedica spazio esponendo alcuni libri settecenteschi che innescarono l'interessante querelle.
Arte in mostra. Proseguendo una linea espositiva che intende avvicinare il pubblico sia alla grafica "storica" sia al graphic design contemporaneo, nella sala dedicata all'esposizione dei materiali provenienti dall'archivio del grafico svizzero Max Huber (1919-1992), viene inoltre proposto un focus sul tema della grafica per le mostre d'arte. I progetti realizzati da Max Huber in questo particolare ambito della grafica permettono di ripercorrere importanti momenti della storia della cultura e di rintracciare alcuni tasselli di un cammino che ha portato a definire l'importanza dell'immagine coordinata non solo nella comunicazione aziendale, ma anche in quella di istituzioni ed eventi culturali. Partendo da uno studio per un manifesto del 1938 la mostra mette in evidenza sia le collaborazioni continuative con gallerie e musei, tra cui la Galleria Pieter Coray di Lugano e il Museo d'Arte di Mendrisio, sia le collaborazioni legate a specifiche occasioni espositive, come la mostra Robert Capa. Fotografie di guerra del 1961 o la mostra itinerante Industrial design in der Schweiz organizzata dalla Pro Helvetia nel 1970.
Tiepolo Nero. Opera grafica e matrici incise
a cura di Lionello Puppi e Nicoletta Ossanna Cavadini
Nella sala dedicata all'esposizione permanente dei materiali provenienti dall'Archivio Huber: Max Huber. Arte in mostra
Chiasso, m.a.x.museo
Dal 2 febbraio al 5 aprile 2012
Orari: dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Lunedì chiuso