"Dal periodo spaziale e nucleare alle appropriazioni", questo è il titolo della mostra che la Galleria Antonio Battaglia dedica con una serie di opere storiche, a Remo Bianco (Dergano (MI) 1922- Milano 1988), una delle figure preminenti dei suddetti movimenti artistici, oltre che amico di Lucio Fontana.
La mostra propone lavori compresi fra gli anni '50 e '60 in un percorso espositivo che va dai rarissimi 3D, sino ai Collages, a testimoniare il mai sopito desiderio di sperimentazione dell'artista.
Cresciuto sotto la guida di Aldo Carpi durante gli studi all'Accademia di Brera, Remo Bianco fu notato da De Pisis nel corso di una lezione, da quel momento fra i due nacque una profonda amicizia, nel suo studio ebbe modo di frequentare intellettuali e artisti come Soffici, Montale, Carrà, Sironi.
Internato a Tunisi durante la seconda guerra mondiale subì il fascino degli stucchi, delle ceramiche, dei mosaici di quel paese.
Nacquero da tali influenze la serie di opere denominate 3D, composte da legni sagomati che nel loro armonioso succedersi creano movimenti armonici di forme che portano verso fondi monocromatici.
Di quella influenza Nord-Africana sono anche le "Impronte", opere composte dal susseguirsi di quadrati in oro, armonioso ed elegante connubio fra immaginario e razionalità.
Accanto ai quadri compare anche una serie di opere tridimensionali conosciute come "Le sculture di neve", caratterizzate da un insieme di differenti materiali, ricoperti di polvere bianca, come "Il peso del tempo del 1965.
Mostra personale di Remo Bianco
Milano, Galleria Antonio Battaglia, via Ciovasso 5
Fino al 25 febbraio
Orari: da martedì a sabato dalle 10.30 alle 14.00 e dalle 15.30 alle 19.30