Alberto Zanchetta
Sono stati il tema centrale del suo saggio "Frenologia della vanitas", edito la scorsa estate dalla casa editrice monzese Johan&Levi, ora il critico d'arte Alberto Zanchetta, in un torbido "accanimento terapeutico", tenta di refertare la propria "Frenologia" mettendo in mostra, presso la Galleria Rubin di Milano, tutti quei teschi e quegli scheletri (reperti, documenti e oggetti) che hanno interagito con la lavorazione di un'impresa decennale. Appese a parete o distribuite su dei basamenti si potranno infatti ammirare alcune opere provenienti dalla sua collezione privata: incisioni, xilografie e calcografie di artisti del passato, ma anche disegni, dipinti e sculture di una selezione di autori ignoti o di artisti contemporanei, accanto a cui troveranno posto per la prima volta tutti i diciotto Taccuini tanatologici composti dalle variegatissime immagini che Zanchetta ha scrupolosamente ritagliato e incollato nel corso del tempo. Lo scopo? Mostrare le sue "ossessioni" e la sua affezione verso gli oggetti che hanno coadiuvato la
mista su carta, courtesy deposito arte
Alberto Zanchetta
realizzazione del libro.
Realizzati durante la scrittura del libro, quasi ne fossero una propaggine, ciascun taccuino presenta una struttura autonoma e un'identità specifica, ma a differenza del saggio – come spiega lo stesso autore – ogni quaderno è stato pensato come un «liber mortuorum cum figures», ovvero senza alcun bisogno di parole. Nella prima sala troveranno posto le opere di Max Klinger, Alphonse Legros, Karl Hänny, Etienne Villequin, Lorenzo Metalli, Tommaso Raggio, Yang Jiechang, Massimo Pulini, Andrea Chiesi, Jean-Pierre Raynaud, Nicola Samorì, Marco Fantini, Frédéric Coché, Beatrice Pasquali, Stefan Lundgren, Andrea Buglisi, Maurizio Carriero, Giorgio Rubbio, Juan Carlos Ceci, Vanni Cuoghi, Verter Turroni, Gionata Gesi-Ozmo e Carl Jurisković. Inoltre, sempre attingendo alla sua collezione, il critico si servirà di alcuni oggetti di design per ricreare una "vanitas contemporanea" sulla falsariga delle nature morte del XVII. Nella seconda sala della galleria saranno invece esposte le opere che Luca Coser, Alex Pinna, Tommaso Ottieri, Matteo Pagani e gli Affiliati Peducci/Savini hanno appositamente realizzato per l'occasione. Conclude Zanchetta: «mantenendomi in bilico tra la nuda documentazione e una libera re-invenzione del materiale a mia disposizione, ho voluto così compiere un'indagine esistenziale, alla maniera di una "cranioscopia sul vivente", conscio del fatto che non è possibile dire tutto in una volta soltanto». Che altro dire? Un vero e proprio Cabinet d'Amateur… Macabre.
Alberto Zanchetta CRANIOSCOPIA
Dal 21 febbraio al 4 marzo 2012
Inaugurazione: martedì 21 febbraio 2012, ore 19.00
Galleria Rubin, Via Bonvesin de la Riva 5, Milano
Orari: martedì – sabato, dalle 14.30 alle 19.30
Contatti:+39 0236561080, +39 0236561080
inforubin@galleriarubin.com