Tornano come costanti precise e riconoscibili: una certa frammentazione di segno e una calibrata orchestrazione, in bilico tra rappresentazione figurativa ed astratta.
Questi sono gli assi portanti delle opere dell'artista Massimo Piazza, nato nel 1943 a Pontenure e allievo, negli anni della frequentazione dell'Accademia Braidense, di Floriano Bodini.
"Baso l'opera sulla conoscenza del disegno e sugli equilibri della struttura – racconta l'artista – L'ossatura dell'opera, sia essa realizzata su tavola o su tela, è costituita dal disegno. Per me, inoltre, è abbastanza naturale ragionare sugli effetti che la luce ha sugli oggetti o sulla natura". Massimo Piazza descrive i suoi "debiti artistici" nei confronti di quel lungo sentiero che, a ritroso, risale fino a Previati e a Boccioni. "Lavorare con filamenti di luce e di colore permette di arrivare al cuore dell'esperienza grafica e di analizzare i singoli elementi che costituiscono la realtà".
Come spesso accade, anche per Massimo Piazza vale l'adagio "Nemo propheta in patria". "Ho esposto moltissimo all'estero e in molte altre regioni d'Italia – confessa l'autore – Anche se vivo e lavoro a Milano, ho molti amici proprio quì, nella Città Giardino. Penso a Giannino Armanti, titolare dell'omonima Galleria in centro città e all'amica Pina De Maria. Nella sua ultima pubblicazione, intitolata "Il libro delle filastrocche" ho pubblicato alcuni miei lavori".
Lo scorso anno, inoltre, l'opera "Tricolore" è stata acquisita dall'Esercito Italiano e usata come logo per il 150° anniversario nello spettacolo all'Auditorium condotto da Angela Calvini, giornalista di Avvenire.
Piazza, infine, è stato invitato alla rassegna "Jesus, volti di Gesù nella pittura contemporanea" che, dopo Monza e Milano, proseguirà come rassegna itinerante in altre città.
"Quest'anno, il presidente della Est Ticino, l'architetto Terenzio Baronchelli mi ha commissionato la realizzazione di un calendario artistico. Lo scorso mese, invece, ho collaborato con le Edizioni Paoline per due immagini da riprodurre sulle copertine di volumi in via di pubblicazione".
Data invece al 2007 la mostra allestita da Armanti, intitolata "Racconti al femminile" nella quale si sono concentrate le attuali espressioni pittoriche incentrate sulla figura della donna in tutte le sue declinazioni: sentimentale, romantica, vanitosa, passionale e spirituale; ma sempre, potenzialmente, madre-creatrice della futura esistenza.