Al Museo Enrico Butti di Viggiù, quattro esperienze artistiche differenti, quattro espressività diverse, quattro artisti ed un tema comune: l'aria.
Ignazio Campagna, Massimo Conconi, Emilio Corti e Marco Zanzottera si confrontano su un unico soggetto nella mostra "ARIA" aperta dal 28 aprile al 27 maggio e curata da Ettore Ceriani.
La mostra presenta opere recenti in cui ciascuno, con la sua tecnica e la sua sensibilità, affronta un tema tanto comune quando importante quale l'aria.
Aria come elemento naturale, aria come simbolo, aria come suggestione. Materia avvertibile e nello spesso tempo sfuggevole, elemento indispensabile per la vita di ognuno, ma troppo spesso scontato.
Gli artisti scelgono il colore, la terracotta, il bronzo, il marmo per catturarne i tanti sentori che l'elemento lascia; l'aria è rappresentata sulla tela come percezione e viene "congelata" nella plasticità della materia. Gli artisti non vogliono però rappresentare l'elemento in quanto tale ma l'essenza, quello che rappresenta ed il valore intrinseco.
Il confronto tra i quattro è intrigante e pur con scelte diverse, a volte antitetiche, l'insieme è armonioso, fatto di rimandi e raffronti.
"Nelle sculture di Ignazio Campagna – spiega Ettore Ceriani in catalogo – si realizza uno straordinario equilibrio fra la meditata gradualità del processo formativo e lo slancio ed il gesto dello scolpire… E' qui che l'artista impegna tutto se stesso, non già traducendo forme precostituite e preformate, ma trovando queste forme nel contatto vivo e vivificante con la materia da plasmare… Allora il blocco sembra germogliare, come un arbusto a primavera: sotto le abili mani dell'artista, con sorprendente lucidità, la forma grezza viene scavata, rimodulata, levigata, interrotta e ripresa nella linea, secondo un canone che sa evocare e alludere, rivelando nell'incedere volti e particolari di figura umana. E' quest'ultima l'impulso scatenante dell'evolversi di ogni scultura di Campagna. A volte ricorrendo alle tante simbiosi della mitologia, altre volte recuperando vicende e personaggi del vissuto".
"Massimo Conconi – prosegue Ceriani – ha, da sempre, una espressività ariosa e gestuale, con pennellate riverberate da una luce endogena che le rende estremamente permeabili. Le campiture, nelle quali l'artista sembra addirittura abbandonarsi nella materia non si esauriscono solo in estensione, ma anche in profondità e paiono aprirsi a prospettive illimitate che, come quinte di un palcoscenico, si aprono in continuazione, affrontando scenari sempre più imprevedibili, spesso giocati su particolari variazioni d'atmosfera o su minimi contrappassi tonali.
Le vaste distese cromatiche, a volte sostenute in primo piano da concretezze realistiche come le cime di montagne, in realtà assomigliano più ad esigenze compositive che alla ricerca di forme costrette a mostrarsi ed a relazionarsi".
Su Emilio Corti, – il critico afferma – "… dà vita con la sua pittura ad un naturalismo genuino e profondamente sentito, offre una interpretazione dell'aria che è più contigua alla quotidianità. Sta sopra di noi, ma non è mai caratterizzata verso il trascendente; riflette in modo speculare delusioni e speranze, ma fa parte integrale degli eventi che incidono, giorno dopo giorno, sulla nostra vita.
E' un cielo, quello di Corti, che si affaccia sul mondo e non si distacca dalla realtà; tende anzi a scandire uno spazio, ad ordinarlo, ad interagire, seppure in modo soggettivo, in quel alone che sta tra l'istinto delle necessità, puramente psichico, e l'espressione dei nostri desideri sensoriali. Anche l'aria di Corti blandisce l'infinito, ma non dimentica le origini figurative della sua pittura, anche se si tratta di una figurazione particolare che riassume in sé la qualità formale e l'armonia timbrica".
"Marco Zanzottera – annota poi Ceriani – è un artista che tende alla semplicità ed ama stabilire un rapporto diretto e franco con ciò che lo circonda. Per questo comunica attraverso una figurazione continuamente rivisitata alla luce delle sua esperienze di uomo e di artista, vissute con una particolare attenzione soprattutto verso i valori dell'umanesimo.
L' "aria" di Zanzottera è quella che circola fra le persone nella quotidianità, raccogliendone i gesti, le situazioni, l'incedere, le piccole gioie ed i momenti di muto dolore.
Tutto ciò viene poi riconsiderato nella meditazione. Nell'arte di Zanzottera la riflessione è un elemento che incide molto sugli esiti espressivi. E' per lui una forma di partecipazione attiva alla nascita del soggetto, oltre il fare".
ARIA – declinazioni artistiche
Opere di Ignazio Campagna – Massimo Conconi – Emilio Corti – Marco Zanzottera
Museo Enrico Butti, Viale Varese, 2 – Viggiù
Dal 28 aprile 2012 al 27 maggio 2012
Inaugurazione sabato 28 aprile 2012 ore 18.00
Orari: da martedì a sabato dalle 14.00 alle 18.30, mercoledì e giovedì anche dalle 10.00 alle 12.00
Domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00 – Chiuso 1° maggio
Mostra a cura di Ettore Ceriani
Ingresso libero