La chiesa di S.Maria della Purificazione a Caronno Pertusella è stata recentemente oggetto di un progetto di recupero da parte del Comune, nel quale era compreso lo scavo archeologico. la chiesa, già conosciuta per la pala di Bernardino Campi, raffigurante la Presentazione di Gesù al tempio, e per gli affreschi del presbiterio opera di Giovan Paolo Lomazzo ha una storia molto più antica. E gli scavi hanno riservato delle piacevoli sorprese.
Il castrum? L'area della chiesa ha avuto una frequentazione già dalla tarda epoca romana, periodo a cui risale un lacerto di muro. Presumibilmente all'epoca altomedievale risalgono due edifici, trovati quasi completamente demoliti e asportati, al di sotto della navata centrale e del presbiterio, di difficile interpretazione. Le fonti infatti parlano dell'esistenza a Caronno di un castrum, un sito fortificato: ma i dati di scavo sono troppo esigui per poter stabilire una identificazione.
La tomba del bue. Una delle sorprese è stata una sepoltura di un bovino, messa in luce esattamente al centro della navata centrale, tra l'altare e l'ingresso,
dentro una fossa. L'animale, di circa quattro anni, è stato deposto in modo accurato, con le zampe ripiegate, senza traccia di macellazione. All'interno della sua bocca, una moneta, riferibile alla prima metà del XIII secolo. Questi dati lasciano supporre che non si trattasse di una sepoltura casuale, ma il frutto di un rituale preciso, forse da mettere in relazione alla fondazione della chiesa.
Una cappella. Le indagini archeologiche hanno infatti confermato quanto tramandato dai documenti. Infatti nel XV secolo esisteva un edificio dedicato a S.Maria, una cappella, retta da una confraternita di frati, di cui sono emerse le fondazioni, lacerti murari ancora intonacati e tratti di pavimentazione. All'esterno di questa cappella esisteva un'area cimiteriale, indagata solo parzialmente.
Le fasi più recenti. Fra Quattrocento e Cinquecento la chiesa venne ampliata, con l'allungamento dei muri e il rifacimento della facciata e la creazione di volte a crociera, a cui sono riferibili tre file di buche pontaie. Dal Seicento ad oggi gli interventi hanno riguardato soprattutto la pavimentazione.
Gli scavi archeologici ancora una volta hanno riservato grandi sorprese, soprattutto per quanto riguarda la sepoltura del bovino: una pratica di origine pagana, testimoniata in epoca romana, che passa al Medioevo cristiano.