Bellunese di nascita (Sois, 1923) ma milanese d'adozione, Mario De Biasi inizia a fotografare nel 1945, quando, deportato nei campi di concentramento di Norimberga, trova tra le macerie una macchina fotografica. È in questo doloroso contesto che prende il via la sua carriera di fotogiornalista italiano, fino al 28 luglio in mostra alla Galleria 70 di Milano. Lontana dalle recenti sperimentazioni astratte, l'esposizione presenta una selezione di scatti che De Biasi realizzò tra la fine degli anni 50 e gli inizi degli anni 80 per "Epoca", la rivista edita da Mondadori su modello di altri periodici statunitensi illustrati, come il settimanale Life.
Frammenti in bianco e nero che mostrano nitidamente la
confluenza tra rinnovamento sociale e tradizione antica, l'evoluzione degli usi e dei costumi, e il dinamismo di un Paese dai "mille volti" immortalato proprio nel periodo delle grandi trasformazioni del dopoguerra. Una ragazza che parla a un telefono pubblico, una bimba che impara a suonare il flauto in una scuola di musica, un giovane che si specchia nei suoi Ray-bans per sistemarsi il "ciuffo alla Elvis", una sensuale danzatrice a torso nudo e un quartiere di bellissime geishe: sono solo alcuni dei momenti di vita quotidiana in cui viene a galla la figura complessa e curiosa di questo grande fotografo. Cambiando continuamente la sua percezione e il suo punto di vista De Biasi è riuscito, infatti, a far risaltare l'eleganza compositiva delle immagini ma anche lo sfondo umano, storico e psicologico delle scene e dei soggetti rappresentati. «Il nostro cervello, in automatismo, mette a fuoco vicino e lontano e da solo decide se soffermarsi su un dettaglio o sull'insieme generale, annullando quanto non lo interessa: la macchina fotografica non sceglie, esegue sulla base di alcune semplici regole fondamentali. Semplificate, semplificate quanto più possibile abituandovi a comporre con pochi elementi ben orchestrati geometricamente… Pensate alla foto prima di scattarla e poi non distraetevi più… ».
MARIO DE BIASI – Il Giappone che cambiava
Fino al 28 Luglio
Milano, Galleria 70, Corso di Porta Nuova 36/38
Per maggiori info.: tel. 02 – 6597809
eugeniobitetti@libero.it
Orari: tutti i giorni, dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 16.00 alle 19.30
Chiuso domenica e lunedì