al Battistero di Varese
Si è concluso il primo appuntamento dedicato alle pitture del battistero di Varese citando il Maestro della Tomba Fissiraga, a cui si deve la decorazione della facciata sud. Ma non solo, anche nel presbiterio.
La Madonna della misericordia. Nel presbiterio infatti, sulla parete meridionale, si legge la mano del maestro della tomba Fissiraga nella grande Madonna della misericordia. Maria è raffigurata all'interno di un ciborio, sotto il suo manto si trovano due figure, una giovane donna dai capelli sciolti ed una figura maschile mal conservata. Ai lati dell'affresco sono visibili due stemmi separati da un cappello di prelato, probabilmente riferiti al committente, unico ecclesiastico, nel battistero, in mezzo a molti laici.
I Santi. Sempre sulla medesima parete, dopo una figura di santo che ricorda ancora la pittura del Duecento, prende avvio un palinsesto di immagini. Famosa, ma ancora poco chiara, è la figura di un Santo che porge la mano destra a due devoti, mentre con la sinistra sembra sorreggere un edificio. La scena è identificata con il miracolo di S.Leonardo, che libera i due prigionieri dal carcere, ma molti sono i dubbi, a partire dall'edificio, molto più simile a un palazzo che ad una prigione. Interpretazione a parte, l'immagine spicca per una articolata organizzazione spaziale e per l'eleganza dei particolari decorativi.
La stratificazione della parete nord. Molto complessa si presenta la lettura degli affreschi sulla parete nord, anche a causa di un ampio squarcio centrale, legato all'apertura della porta. L'affresco più interessante è la Madonna del latte, di inizio Trecento, in cui è riscontrabile un influsso nordico. Altre madonne decorano lo spazio, forse opera della stessa bottega della Madonna del latte, dipinte in momenti diversi, in seguito alla richiesta dei singoli committenti, senza, ancora una volta un piano unitario. Questa tendenza dei committenti a lasciare traccia di sé si nota anche nella figura del santo vescovo inserito un po' a forza, fra la madonna del latte e il muro di fondo. Più labili le tracce degli affreschi seguenti, come un'altra Madonna del Latte, una Maddalena e una Santa Maria Egiziaca. Sotto la curvatura della volta
rimane un lacerto di pittura, che mostra la parte sommatale di un edificio. Ultima aggiunta, nel Quattrocento, l'immagine di S.Nicola, santo poco diffuso nella provincia varesina.
Le pitture della tribuna. La scala di accesso alla tribuna, demolita a inizio XVII secolo, era affiancata da affreschi di cui rimangono una Trinità ed una Madonna del Latte. Sul pilastro che regge l'arco si trova l'affresco con S.Andrea e un devoto, ma manca la Vergine con il Bambino, a cui il Santo mostra il devoto. È lo stemma a indicare la famiglia dei committenti, i Perabò.
La parete di fondo. Anche la parete di fondo è una sequenza disorganizzata di riquadri votivi, dato che ne giustifica il diverso livello qualitativo, attribuibili al Maestro della Tomba Fissiraga, al Maestro di Corzoneso e alla cosiddetta terza bottega impiegata nel battistero. Si susseguono così due santi vescovi, un vescovo fra santi, due madonne con il bambino, un San Giovanni Battista e San Giorgio che uccide il drago.
L'adorazione dei Magi. La parete meridionale ospita l'affresco dell'Adorazione dei Magi, attribuito al Maestro di Corzoneso: interessante la disposizione dei Magi, con il primo inginocchiato, il secondo che indica la stella voltandosi verso il terzo. Uno schema che si trova in altre località del varesotto, come Caravate e Induno.
Lo strano S.Antonio. Oltre la finestra, si trova una madonna con bambino e il S.Antonio. quest'ultimo si distingue per il tipico attributo iconografico del campanello, ma si distacca per la mancanza della barba bianca.