Dalle immagini delle inaugurazioni delle Biennali a quelle della mostra Vitalità del negativo del 1970, la rassegna Ugo Mulas: Esposizioni, in corso alla Triennale di Milano, traccia un percorso in un significativo ambito dell'attività del fotografo, legato al mondo dell'arte, delle esposizioni e degli artisti, che Mulas ha saputo cogliere e restituire, rivoluzionando i tradizionali canoni del ritratto d'artista e della fotografia d'esposizione. Come hanno sottolineato i curatori della mostra, "l'attenzione di Mulas per le consuetudini legate alla fruizione dell'arte permette di attraversare i musei, le gallerie, le collezioni private d'Europa e d'America, di osservare il rapporto dei visitatori con le opere negli spazi pubblici e gli interni delle abitazioni dove gli oggetti d'arte sono legati ancora ad un rito intimo, condiviso dal collezionista con i suoi ospiti".
La mostra è un viaggio attraverso alcuni dei più importanti eventi artistici tra anni '50 e inizio anni '70, ma è anche un percorso nella riflessione di Mulas sull'arte e nel suo personale modo di intendere la
© Ugo Mulas Estate
fotografia. Già negli anni Cinquanta, seguendo le edizioni della Biennale, Mulas inizia a scostarsi da un approccio fotogiornalistico o "da reportage" cogliendo punti di vista inaspettati, come nel ritratto di Alik Cavaliere fotografato di profilo accanto a una scultura di David Smith nel 1958. La sua fotografia è sempre interpretazione, tentativo di indagare il senso dell'arte spesso colta nel suo farsi, come nella celebre sequenza dedicata ai Tagli di Lucio Fontana o nelle fotografie delle manifestazioni artistiche che in quegli anni invasero le vie e le piazze della città, tra cui Campo urbano a Como del 1969 o il Festival del Nouveau Réalisme del 1970 a Milano. Parlando della mostra Sculture nella città tenutasi a Spoleto nel 1962, uno dei primi importanti momenti d'incontro tra arte contemporanea e spazio cittadino, Mulas ha sottolineato il suo interesse per il rapporto tra sculture e città, per "come la città assorbiva certe sculture", mentre "ne espelleva altre dal proprio tessuto". La manifestazione spoletina segna un approfondimento dell'indagine sul rapporto tra arte e spazio in cui è esposta, ma è anche occasione per la nascita di amicizie – con Alexander Calder, Pietro Consagra e David Smith – che cresceranno negli anni e porteranno a importanti collaborazioni e progetti.
Ugo Mulas: Esposizioni
A cura di Archivio Ugo Mulas e Giuliano Sergio
Milano, Triennale, Viale Alemagna, 6
Orari: martedì – domenica dalle 10.30 alle 20.30
giovedì dalle 10.30 alle 23.00
Ingresso gratuito