Nel quattrocentesimo anno dalla nascita, la Pinacoteca Züst di Rancate presenta una piccola selezione di opere del grande pittore barocco attivo a Roma, ma di origine ticinese, Pier Francesco Mola (1612-1666).
Nato a Coldrerio il 9 febbraio 1612 dall'architetto della Camera Apostolica romana Giovan Battista Mola e giunto a Roma in tenera età, Mola alimentò il suo interesse per la pittura grazie all'apprendistato in botteghe prestigiose, come quella del Cavalier d'Arpino (ca. 1625-26), che lo iniziò all'esecuzione di scene mitologiche e bibliche inserite nello scenario della solare campagna romana.Determinanti per la sua formazione furono però soprattutto i viaggi intrapresi tra 1633 e 1649 fra Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Lavorò con Francesco Albani (forse nel 1638-39) – uno dei massimi esponenti del classicismo bolognese – spingendosi fino a Coldrerio, dove affrescò una cappella nella Chiesa della Madonna del Carmelo (1641-42). In questo periodo la sua pittura maturò un personale connubio tra la dilatazione scenica delle composizioni, tipica del filone neo-veneto della pittura romana inaugurato da Pietro da Cortona, e le espressioni della pittura di matrice bolognese, oscillanti tra le crepuscolari atmosfere di Guercino e il paesaggio classico di Albani.
Dopo il definitivo rientro a Roma, a partire dal 1647, ebbe come committenti i membri di alcune tra le più
importanti casate nobiliari, come i Pamphili, i Chigi, il cardinale Luigi Omodei e soprattutto la famiglia Costaguti, con cui intrattenne rapporti proficui e duraturi e per i quali realizzò cicli di affreschi e un numero consistente di opere pittoriche.
La sua vasta produzione è oggi presente nelle più importanti collezioni mondiali, tra cui il Louvre di Parigi, la Galleria Borghese, i Musei Capitolini e i Musei Vaticani a Roma, il Metropolitan Museum di New York, La National Gallery di Londra, ecc.
La piccola mostra dossier, curata da Laura Damiani Cabrini, presenta una selezione di opere custodite nelle collezioni del Museo Cantonale d'Arte di Lugano, che sono fatte dialogare con alcuni dipinti, in buona parte inediti, provenienti da importanti collezioni private. Tra le opere di maggior richiamo spiccano un Baccanale schedato da Eric Schleier e alcuni disegni, che testimoniano la rilevante produzione grafica dell'artista.
La mostra è accompagnata da un pieghevole con testo critico della curatrice, riccamente illustrato. In una sala adiacente viene inoltre proiettato il filmato RSI Pier Francesco Mola pittore del Seicento, realizzato in occasione della grande monografica tenutasi nel 1989 a Lugano (documentario di Mirto Storni, testo di Simone Soldini e produzione di Enzo Pelli).
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 13 gennaio 2012.