La pittura in fiore, che sboccia con i suoi colori e le sue forme: il titolo della recente mostra di Attilio Forgioli, "E fiorirà la pittura", è particolarmente evocativo e poetico. Rimanda ad una promessa futura di vita, di risveglio, di primavera: la pittura come una pianta, come una rosa, che si dischiude in pura bellezza.
L'esposizione, iniziata il 14 settembre e che durerà ancora fino al 13 di ottobre, e che è ospitata negli spazi della Fondazione Stelline di Milano, è stata curata da Elena Pontiggia. Si profila come una mostra antologica dell'artista, bresciano di origine ma ormai milanese d'adozione, partendo dai primi anni sessanta fino ad oggi, e ripercorrendo così le tappe di una delle voci più significative della pittura postinformale italiana.
Il percorso espositivo comprende però le prime opere più mature di Forgioli, che si possono ricondurre alla Nuova Figurazione e ricostruiscono l'immagine dopo le
dissoluzioni dell'Informale. Forgioli esordisce con la pittura proprio in quel contesto, trovando fin da subito nel paesaggio uno dei suoi temi più congeniali.
La caratteristica delle sue opere è che esse non sono evocatrici di forme usuali e precise, di schematiche riproduzioni di luoghi, animali, e cose consuete; bensì sono immagini suscitatrici di intense emozioni, capaci di evocare figure nascoste in noi, e segni e colori che rimandano a noi stessi. Forgioli non è dunque un cronista d'immagini ma, come ogni vero poeta, un interprete di se stesso perfino quando si dedica alla sua più recente produzione di "Ritratti".
Attilio Forgioli nasce a Salò nel 1933. Compie gli studi artistici presso l'Accademia di Brera a Milano, dove ha come insegnanti Funi e Reggiani. Nel 1956 espone i primi dipinti e disegni alla Galleria Alberti di Brescia e nel 1961 tiene la sua prima mostra personale di disegni alla Galleria Spotorno. Segue nel 1962 la prima personale di dipinti alla galleria San Fedele di Milano. Si susseguono personale e collettive in Italia e all'estero e nel 1965 espone alla Galleria Bergamini con la quale instaura una collaborazione che gli consente di lasciare l'insegnamento alla scuola media dedicandosi esclusivamente alla pittura. Durante questo periodo compie un viaggio in Spagna insieme a Zeno Birolli e in Sicilia, che influenzeranno la sua pittura dando avvio al ciclo delle Isole. Negli anni Settanta, durante un viaggio in Inghilterra conosce Sutherland e tiene diverse mostre personali una delle quali a Londra. Nel frattempo inizia a frequentare la Valsesia, dove allestisce uno studio-abitazione Nel 1978 è invitato alla Biennale di Venezia e
a quella di S. Paolo in Brasile. Durante gli anni ottanta conosce Pino Mongello e Flaminio Gualdoni con i quali avvia l'attività della Civica Raccolta del Disegno di Salò. Durante gli anni novanta viene presentato in due grandi personali nelle Marche e a Treviso, organizzate rispettivamente dai critici Elena Pontiggia e Marco Goldin. Tra le sue mostre più importanti si ricordano la personale allestita presso la Galleria Rafanelli (2001), l'antologica presentata da Flaminio Gualdoni al Museo della Permanente di Milano (2003), la personale alla Galleria Guastalla di Milano (2006) presentata dal critico Claudio Cerritelli, e la mostra antologica di pastelli presentata da Sandro Parmiggiani a Palazzo Magnani a Reggio Emilia (2006). Nel 2007 si svolge un'importante personale presso il Grande Miglio in Castello a Brescia ed un'altra alla Galleria Rafanelli di Genova. Nel 2008 Forgioli espone alla Galleria Cento Fiorini di Civitanova Marche, alla Casa del Mantegna a Mantova e nuovamente al Museo della Permanente di Milano con un omaggio in ricordo dell'amico pittore Lino Marzulli. Attilio Forgioli alterna il suo lavoro di pittore tra gli studi di Milano e quello di Alagna in Val Sesia.
"E fiorirà la pittura"
Personale di Attilio Forgioli
Dal 14 settembre al 13 ottobre 2012
Milano, Fondazione Stelline, Corso Magenta 61
Orari: da martedì a sabato, dalle 10.00 alle 20.00
Chiuso domenica e lunedì
Ingresso libero
Info: Tel. 02 45462411