titani dell'operetta
Come accennammo, fu grazie alla moglie, Adele Deutsch, cantante lirica, che Johann Strauss cominciò ad interessarsi seriamente al teatro.
Così come egli portò il valzer alla perfezione formale, proponendolo anche come pagina da concerto con vita propria indipendentemente dalla fruizione in sala da ballo, allo stesso modo creò il paradigma dell'operetta viennese che, lungo i primi trent'anni del Novecento, attraverso le influenze estere, concluderà la parabola nel 1930 con Al cavallino bianco di Benatzky – Stolz.
Nel teatro dell'operetta, che mosse i primi passi a Vienna nel cuore degli anni Sessanta del XIX secolo, si distinse un primo momento nel quale è possibile riscontrare la diretta influenza del teatro francese di Offenbach, uno spettacolo d'intento satirico ma, ben presto, il carattere diverso della società viennese, rispetto a quella parigina, decretò maggiore interesse per l'aspetto comico e romantico. Scomparve, quindi, qualsiasi intento critico e parodistico, lasciando spazio alla rievocazione, sovente nostalgica, del "bel tempo passato".
Insomma, si trattò di atmosfere differenti da quelle parigine, poiché l'ambiente era animato da un diverso spirito. Quando Strauss vi entrò, nel 1871, il soggetto scelto fu addirittura di ambiente favolistico, tratto da Le mille e una notte: l'operetta, il cui titolo originario era Alì Babà e i quaranta ladroni, fu Indigo, o i quaranta ladroni.
Ma la data che annovera il capolavoro, Il Pipistrello, è di tre anni successiva: fu il Theatre an Der Wien che, la sera del 5 aprile 1874, battezzò l'operetta che sarebbe divenuta la più eseguita, amata – ed imitata – di Johann Strauss, in poche parole, il riassunto dello spirito viennese del secondo Ottocento, con il quale ebbero a far i conti gli artisti delle generazioni successive, o per accettarlo, o per respingerlo, criticarlo, smembrarlo.
Tratto da una piéce viennese, Das Gefagnis (La prigione) di Roderich Benedix, riciclata a Parigi da Mehilac ed
con caricatura de Il Pipistrello
Halevy, due tra i librettisti preferiti di Offenbach, sotto forma di commedia degli equivoci dal titolo Le reveillon (Il veglione), il libretto divenne Die Fledermaus (Il Pipistrello) grazie alla pena arguta di Richard Genèe e Karl Haffner, due viennesi il primo dei quali era di origine francese ed il secondo austriaco fino all'osso.
La collaborazione tra i rappresentanti degli spiriti delle due capitali europee, Parigi e Vienna, con Strauss accese la miccia di un lavoro godibilissimo, ben costruito, divertente, leggermente erotico, un poco anche satirico ed, infine, amorevolmente "morale", un testo che, proprio per l'equilibrio tra i vari aspetti, è lo specchio più chiaro di cosa fosse potuta nascere realmente una società "mitteleuropea".
Operetta intessuta di equivoci e di travestimenti, essa si pone quale paradigma dell'arte sotto due aspetti, sociale e musicale, fusi mirabilmente.
Il secondo atto – la festa a casa del Principe Orlovsky, dove tutti recitano una parte tale che nessuno si presenti per quello che è nella realtà quotidiana – è l'espressione stessa di una società fuori del tempo, giacché ieri come oggi – sia che lo ricordi Shakespeare quando afferma che il mondo è semplicemente un teatro dove gli uomini fanno la loro comparsa, sia che lo riveli Pirandello con le sue "Maschere nude" – per gli uomini, l'aspetto più difficile da compere è comportarsi secondo la propria natura. Insomma, la società recita un ruolo, perché l'uomo deve sempre identificarsi con quello che gli altri si aspettano da lui, sia essa viennese, parigina, italiana, medievale o romantica.
La società ritratta ne Il Pipistrello è un insieme di uomini che vivono e soffrono, ma che cercano di evitare o di dimenticare la sofferenza stessa gettandosi nella ricerca del piacere, del divertimento, dell'alienazione.
La musica di Strauss, che riveste in modo aderente ogni verso del libretto, ogni situazione del dramma, sfavilla in
superficie a ritrarre l'Austria felix, la Belle – epoque, ovvero l'immagine che la società vuole lasciare di sé, ma screzia di amaro e di nostalgico ogni azione, facendo riaffiorare dei personaggi il lato segreto, zittito, tradito.
Proprio in questo connubio si attua la classicità di tale lavoro – e della musica di Strauss – il quale diverte ancora perché resta attuale, entra nell'ascoltatore per scuotergli nel profondo le due metà che compongono l'uomo, ragione e sentimento, regole e trasgressioni.
Le operette di Johann Strauss:
Indigo und die 40 Räuber (1871) – Indigo e i 40 ladroni
Karneval in Rom (1873) – Carnevale a Roma
Die Fledermaus (1874) – Il Pipistrello
Cagliostro in Wien (1875) – Cagliostro a Vienna
Prinz Methusalem (1877) – Il Principe Matusalemme
Blindekuh (1878) – A mosca cieca
Das Spitzentuch der Königin (1880) – Il fazzoletto di pizzo della regina
Der lustige Krieg (1881) – La guerra allegra
Eine Nacht in Venedig (1883) – Una notte a Venezia
Der Zigeunerbaron (1885) – Lo zingaro barone
Simplicius (1887) – Simplicio
Fürstin Ninetta (1893) – La principessa Ninetta
Jabuka oder Das Apfelfest (1894) – Jabuka, o La festa delle mele
Waldmeister (1895) – Il guardaboschi
Göttin der Vernunft (1897) – La dea della ragione
Wiener Blut (1899) – Sangue viennese (progettata; poi, creata su temi di Strauss)
Johann Strauss: IL PIPISTRELLO
a) Ouverture: http://www.youtube.com/watch?v=OqJK_s7I9EY&feature=fvst
b) Atto I, terzetto (Rosalinde, Adele, Eisenstein): http://www.youtube.com/watch?v=kuOl9ut3g-I&feature=related
c) Atto II, aria di Adele, "Mein Herr Marquis" (Marchese mio): http://www.youtube.com/watch?v=npLZNoRoH2M&feature=related
d) Atto II, duetto dell'orologio (Rosalinde, Eisenstein): http://www.youtube.com/watch?v=Ehxk1HTDh0k&feature=related
e) Atto II, Czarda, (Rosalinde), "Kleinge der Heimat" (Canti del mio paese): http://www.youtube.com/watch?v=s00PJnc5AXw&feature=related
Johann Strauss, "Tik Tak" polka, op. 365 ("Polka dell'orologio", su temi da "Il Pipistrello"):
http://www.youtube.com/watch?v=Qh5iiCmw37Y
Johann Strauss, "Du und Du", valzer op 367 ("Tu e tu", su temi da Il Pipistrello)
http://www.youtube.com/watch?v=Yye8AsbUvY0
Johann Strauss, "An der Moldau", polka francese op.366 ("Alla Moldava")
http://www.youtube.com/watch?v=o5MBmwCDZaE
Johann Strauss, "Aegyptischer Marsch", op. 335 ("Marcia egiziana")
http://www.youtube.com/watch?v=E–yL8suG20&feature=related