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Bruno Biffi e Giansisto Gasparini rappresentano due generazioni molto diverse per quanto riguarda l'atmosfera sociale che ha accompagnato le singole ricerche artistiche e che si sono ritrovate attorno ad un tema come quello delle "cave" e della "montagna".
La scelta rimanda inevitabilmente a quelle che sono le caratteristiche che si ritrovano nel territorio al confine tra Lago Maggiore e Valle Ossola.
Biffi, incisore e stampatore di grande esperienza, sviluppa attorno all'immagine della cava (molto frequente anche sulle montagne attorno al Lago di Lecco) il suo racconto, utilizzando tecniche incisorie molto raffinate ed efficaci e superando, in questo modo, il semplice linguaggio descrittivo per arrivare ad una forma interiorizzata del soggetto.
Gasparini, già protagonista nell'ambito dell'esperienza milanese del Realismo Esistenziale, affronta la lastra
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calcografica con un segno energico, sicuro e vitale, costruendo un'idea della montagna assolutamente personale e carica di spessore emotivo.
Biffi nasce a Lecco il 21 dicembre 1952, inizia a dipingere nel 1980 e dal 1987 si dedica anche all'incisione. Nel 2010 inizia a collaborare con la Fondazione Federica Galli di Milano, di cui cura la parte tecnico-didattica.
Gasparini nasce a Casteggio (Pv) nel 1924, si diploma all'Accademia di Belle Arti di Brera in Milano sotto la guida di Aldo Carpi, Italo Valenti e Aldo Salvadori per la sezione di pittura e Benvenuto Disertori per la disciplina incisoria. Vive e lavora a Lecco nello studio di C.so Matteotti, 8, dedicandosi quasi esclusivamente alle montagne con la tecnica dell'incisione.