L'intera ricerca artistica di Mario Nigro, dai primi "spazi totali" dell'inizio degli anni Cinquanta alle ultime opere del 1992, esprime il coesistere di due aspetti apparentemente contrastanti e inconciliabili: la razionalità di una costruzione studiata su basi geometrico-matematiche e la tensione espressiva di una pittura che, superando l'utopia delle avanguardie, si carica dei contenuti tragici della storia umana. Nella sua radicalità Nigro esprime infatti il suo essere profondamente partecipe delle speranze e dei drammi del mondo contemporaneo, ma anche capace di riflettere in termini universali sulla struttura più profonda dell'umano e sui sentimenti che uniscono gli individui. La passione politica, gli studi scientifici (la doppia laurea in Chimica e Farmacia), la formazione musicale e altri aspetti legati alla sua vita personale, sono componenti importanti della sua ricerca, ma non emergono mai come mero autobiografismo, essendo sempre stimolo per una riflessione più ampia sull'uomo e sulla sua aspirazione alla libertà. Le griglie di linee e colori che si intersecano in trame dinamiche nel ciclo dello "spazio totale" realizzato a partire dal 1952 rappresentano infatti una "constatazione di lotta", in un momento storico ancora segnato dalla tragedia della Seconda Guerra Mondiale, ma già aperto al nuovo. "Il reticolo", scrive Nigro, "a parte la necessità ritmica, e perciò metodologica, di identificazione della poetica in un linguaggio plastico, crea proprio questa sensazione dell'uomo che ha dinanzi a sé una rete come se fosse prigioniero: al di là c'è la libertà, il colore puro, il colore più vivo che si possa immaginare". Ed è sempre il colore, acceso nei toni del rosso, verde e giallo e steso con una pennellata carica di espressività, a tradurre in pittura i temi della lotta, della rivoluzione e della libertà di pensiero nella serie dei "dipinti satanici" della fine degli anni Ottanta, il cui titolo è dichiarazione di solidarietà nei confronti dello scrittore Salman Rushdie, condannato per blasfemia per I versi satanici pubblicati nel 1988.
Sono questi solo alcuni degli aspetti messi in luce dalla mostra Mario Nigro. Werke 1952-1992, pensata per gli spazi dello storico museo di Chemnitz, costruito agli inizi del 1900 per ospitare le collezioni cittadine. Le curatrici della mostra Ingrid Mössinger, direttrice del museo, e Francesca Pola, hanno privilegiato un percorso tematico che, mettendo in dialogo nuclei di lavori appartenenti a diversi cicli della produzione di Nigro, sottolinea la complessità e la ricchezza della sua ricerca. Nella prima sala sono presentati lavori di carattere ambientale, esposti alla Biennale del 1968 come Le stagioni (1967-68), ispirate alla musica di Vivaldi, e Dallo spazio totale 1954: 4 colonne prismatiche a progressioni ritmiche simultanee (passaggio psicologico) del 1966, accanto a opere degli anni Settanta come Ettore e Andromaca, esposto alla Biennale del 1978, in cui l'inclinarsi e l'avvicinarsi di due linee costruite secondo i principi della sezione aurea rappresentano l'amore e la drammatica separazione narrata dal mito greco. Nelle due successive sale sono presentate opere del ciclo dello "spazio totale", nelle sue diverse declinazioni, insieme a lavori come Scacchi e Fuga del 1952 che ne costituiscono le premesse. Il percorso si conclude con lavori degli anni Ottanta dai cicli dei "ritratti" e dei "dipinti satanici" e con due opere dell'inizio degli anni Novanta, 6 strutture e 25 strutture, in cui la griglia geometrica creata da segni liberi ed espressivi riassume la compresenza della componente emotiva e di quella razionale che ha sempre caratterizzato la poetica pittorica dell'artista. Una poetica mai slegata da un'idea d'impegno che, come ha sottolineato lo stesso Nigro nel 1992, "consiste nell'atto stesso del suo esprimersi come tale e di comunicare attraverso segni e colori".
Mario Nigro. Werke 1952-1992
a cura di Ingrid Mössinger e Francesca Pola
Chemnitz (Germania), Kunstsammlungen Chemnitz – Museum am Theaterplatz
Dal 1 dicembre 2012 al 3 febbraio 2013
Orari: dal martedì alla domenica dalle 11.00 alle 18.00