"Il Castello di Masnago aveva bisogno di aprirsi maggiormente alla cittadinanza. I fronti di impegno, in questo senso, sono stati diversi: didattica, comunicazione e presentazione di lavori di restauro.
L'antico maniero di Masnago, sede dei Musei Civici, ha vissuto un momento molto particolare in occasione delle recenti Giornate Europee del Patrimonio, quando sono stati presentati al pubblico gli interventi di ripristino architettonico ed artistico che hanno interessato la Sala delle Colonne.
Più di recente, le sale del Museo hanno accolto dei corsi di ginnastica dolce sulla scorta e sull'esempio di quanto già sperimentato a Milano, al Museo Diocesano di Corso di Porta Ticinese e al Museo del Novecento, allestito presso il Palazzo dell'Arengario.
E' questo un modo per ampliare il pubblico e per "segmentare" ulteriormente l'offerta di cultura e di tempo libero che un museo cittadino offre alla cittadinanza. Ma diverse sono state le "commistioni virtuose" fra generi ospitate a Masnago: arte e letteratura, arte e letture drammatizzate, arte e musica".
In Sala Veratti, in queste settimane, è di scena la pittura barocca del Nuvolone, attivo anche al nostro Sacro Monte. E proprio nel segno della vetta sacromontana, si è instaurato un felice collegamento, ideale e concretissimo, tra due sedi museali: il centralissimo "salotto espositivo" di via Veratti e Villa Mirabello.
Ora i varesini non hanno più scuse: l'offerta museale è davvero molto ampia e con buona pace degli "scettici di professione", il cuore di questa recente rivoluzione è situato proprio in Villa Mirabello, sede museale che più di tutte ha sofferto un lungo periodo di silenzio, sonnolenza culturale e latitanza di visitatori.
"Solo un anno e mezzo fa – sottolinea Longhini – Villa Mirabello era a mezzo servizio, per non dire anche meno. Nel giro di pochi mesi, la sede è stata davvero rivoluzionata: l'apertura al pubblico della Biblioteca specializzata, la nuova politica tariffaria che facilita ed incentiva l'accesso e il taglio del nastro della "sezione tricolore" arrivano a colmare una lacuna importante in fatto di arte, documentazione e storia locale".
Oggi infatti Villa Mirabello conta una sezione dedicata al periodo Risorgimentale (con la maestosa ostensione della tela di Eleuterio Pagliano) e una rinnovata sezione Preistorica e Protostorica che, idealmente, chiudono il cerchio. Dopo un lungo lavoro di catalogazione ed una complessa operazione di allestimento, il Museo è pronto a spalancare le proprie porte.
"Si tratta davvero – conclude Longhini – di un lungo e consistente investimento – sia in termini di denari che di tempo – che ha dato e presto darà buoni frutti".