Polittico dei Magi, Milano, Sant'EustorgioPolittico dei Magi, Milano, Sant'Eustorgio

Nel transetto della Basilica di Sant'Eustorgio, la cappella dedicata ai Re Magi custodisce il monumentale sarcofago che secondo la tradizione avrebbe custodito le reliquie dei Re fino al saccheggio perpetrato ad opera delle truppe dell'imperatore Federico Barbarossa. Si tratta di un sarcofago romano in pietra grezza che secondo la tradizione fu donato dall'imperatore Costante I al vescovo Eustorgio, il quale lo fece trasportare qui da Costantinopoli con all'interno le ossa dei Magi. Oggi il sarcofago è vuoto in quanto le reliquie, il cui culto era vivissimo nel medioevo, furono asportate quale bottino di guerra dalle truppe imperiali che conquistarono Milano nel 1162, e trasferite nella Cattedrale di Colonia. Per secoli i milanesi ne reclamarono la restituzione da Colonia, finché una piccola parte delle reliquie fu concessa all'Arcivescovo Ferrari nel 1903, ed oggi custodite nella teca al di sopra dell'altare della cappella.
Speciali cerimonie e feste religiose dedicate ai Magi erano curate dalla "Scuola dei Magi", e appunto su commissione di essa fu eseguito il paliotto d'altare.

L'altare della cappella accoglie infatti l'Ancona dei Re Magi, capolavoro di scultura gotica datato 1347, attribuita ad uno scultore locale sensibile alla lezione di Giovanni di Balduccio, che firma nel 1339 l'Arca di San Pietro Martire. L'ancona, scompartita a trittico e coronata da un tondo con la Crocifissione, e da figure di Angeli, porta, nello scomparto sinistro, la scena del Ritorno dei Magi, in quello centrale l'Adorazione dei Magi, ed in quello di destra la scena dei Magi davanti ad Erode.

Il trittico marmoreo è un'opera di straordinaria piacevolezza, per la grazia ingenua ma cordiale con cui il racconto è svolto, per il sapore popolaresco, con il quale l'artista inventa e arricchisce di particolari realistici le sue semplici storie.