Mostrare la propria abilità venatoria e acquisire il coraggio, la forza e l'astuzia di un animale. Erano queste le due funzioni principali di cui venivano caricati i materiali – denti di animali, sassi, lische di pesce e ossa – utilizzati dai nostri antenati per ornare il corpo. Solo nel neolitico l'uomo cominciò a lavorarli per trasformarli in veri e propri ornamenti, in simboli d'identità e potere o in amuleti magici da adoperare in rituali religiosi, come nascite, circoncisioni, matrimoni e cerimonie funebri. Queste tradizioni perdurano tutt'oggi nell'africa tribale dove spesso trapela una cultura scaramantica e animista.
Le donne dei Tuareg e i pastori berberi formano collane e bracciali accostando pazientemente punte di frecce, perle neolitiche di quarzo, amazzonite e gusci di uova di struzzo; quelle delle etnie della Valle dell'Omo e del Kenia settentrionale inseriscono semi aromatici, denti di capra, perle di legno intagliate ed elitre di scarabeo; le donne surma e mursi inseriscono nei lobi delle orecchie piattelli di terracotta che modellano e decorano personalmente; i Borana ricavano bracciali e collane fondendo l'alluminio di vecchie pentole da cucina; i guerrieri kirdi portano eleganti bracciali e cavigliere di bronzo; gli uomini Pokot sfoggiano pendenti a foglia di alluminio infilzati nelle pinne nasali per annunciare il fidanzamento di una figlia… Sono solo alcuni esempi degli usi legati ai cento esemplari – collane, bracciali, orecchini, diademi, pettorali e pendenti di ogni foggia e materiale – provenienti da venti diversi paesi e conservati nella collezione di Bianca Maggi e Sabina Melesi. Proposti in una mostra curata dalle stesse collezioniste presso la Galleria Civica di Seregno, questi oggetti raccontano, attraverso forme, decorazioni e colori, le storie, gli usi e i costumi dell'africa tribale.
Tra i tanti monili esposti spiccano alcuni gioielli lavorati a forma di uccelli, serpenti, tartarughe, camaleonti e coccodrilli, animali totemici che secondo la cosmogonia senufo furono creati dalla divinità suprema prima dell'uomo. Una mostra che svela usi e costumi locali ma anche un'iniziativa volta a sollecitare la conoscenza e il confronto di pensieri e mondi complementari.
Vanità fierezza protezione
Fino al 27 gennaio 2013
Galleria Civica Ezio Mariani
Via Cavour, 26 Seregno (MB)
Orari: tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00
Ingresso libero