(Foto Studio Boschetti)
Sarà una mostra sulla prima attività scultorea di Arnaldo Pomodoro ad aprire, nell'aprile 2013, la stagione espositiva della nuova sede della Fondazione in via Vigevano 9, adiacente agli archivi e allo studio dell'artista. Vicino alla Darsena dei Navigli, dove proprio in questi giorni sono iniziati i lavori di riqualificazione dopo anni di degrado, il nuovo spazio intende porsi come centro culturale, riprendendo l'interessante attività di incontri, concerti, attività didattiche che ha caratterizzato la Fondazione fin dalla sua nascita nel 2007.
"Una scrittura sconcertante". Arnaldo Pomodoro. Opere 1954-1960, è il titolo della rassegna che inaugurerà questo nuovo ciclo di attività, in programma dal 10 aprile al 30 giugno 2013. Curata da Flaminio Gualdoni, la mostra indagherà la prima stagione creativa dell'artista, trasferitosi a Milano nel 1954, attraverso una serie di rilievi in piombo, argento, bronzo e alcuni disegni. La produzione di questi primi anni, influenzata dagli intrecci di segni della pittura di Paul Klee, colpì Lucio Fontana, che invitò Arnaldo, insieme al fratello Gio', alla X Triennale del 1954. Due anni dopo, la prima partecipazione alla Biennale di Venezia e la maturazione di un linguaggio fatto di forme organiche e di successioni di segni che ricordano scritture antiche, aprendo la superficie della scultura allo spazio circostante, come ha sottolineato in uno scritto del 1955 Gio Ponti. Presentando la mostra di Arnaldo e Gio' Pomodoro alla Galleria del Naviglio di Milano, l'architetto scriveva infatti: "mentre la scultura col suo volume chiuso sottrae spazio all'ambiente, ed è un fatto a sé, queste composizioni occupano dello spazio senza sottrarlo all'ambiente, partecipano dello spazio […] si irraggiano nello spazio". Nelle ricerche di questi anni quindi si possono già riconoscere le radici degli sviluppi dei decenni successivi, che, con le grandi opere per gli spazi pubblici, approfondiranno il dialogo scultura-ambiente.