Vette innevate, moltitudine di sciatori, alberi, cataste di legna sono i soggetti dominanti delle opere di Stefano Zardini, in mostra presso lo spazio GAMManzoni a Milano.
La serialità di questi elementi crea una percorrenza di forme e segni tale da sfiorare l'astrazione. Negli sfondi candidi di piste da sci, colte in campi lunghissimi, le tute multicolori creano sinuosi percorsi cromatici.
Disassando e frammentando un'unica immagine, Stefano Zardini crea, come in "Early morning tracks", un'opera dove pittura e grafia si fondono. In tale misura, pennellate materiche di neve sono percorse da una segnica folle e vorticosa, mentre in "Two colors" si scorge una bicromia che rimanda alla pittura di Mark Rothko.
La serialità dei soggetti è un altro degli aspetti presente nelle opere fotografiche di Zardini, file di sciatori poste le une sopra le altre paiono comporre un futuribile pentagramma cromatico-musicale.
È un'umanità anonima quella proposta da Zardini, le cui sinuosità multicolori determinano confini tra i vari spazi e le tracce degli sci paiono rimandare ai graffiti preistorici incisi sulle pareti delle rocce.
Stefano Zardini – "M.I.N.E. winter"
Milano, GAMManzoni, Via Manzoni 45
Fino al 23 febbraio
Orari: martedì-sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00