Ci lasciamo guidare da qualche consiglio bibliografico e dalla naturale disposizione delle sculture che, letteralmente, costellano le vie e le piazze di Varese. Le nostre telecamere hanno filmato le sculture di Angelo Frattini: dal Monumento ai caduti sul lavoro in Piazza della Motta, firmato nel 1966, al rilievo in bronzo nella filiale bancaria di Piazza San Vittore, dal grande rilievo che rappresenta la Giovane Italia sulla facciata della Camera di Commercio, ai bronzi conservati nelle grandi sale di Villa Recalcati.
Di lui Piero Chiara scrisse nel 1966: "Angelo Frattini è un artista e un uomo della provincia. Nel senso che non si è mai legato o fuso con correnti o gruppi dalle complicate dichiarazioni programmatiche, dietro le quali sta solitamente una scarsa operosità e un abbondanza verbale che viene sempre propinata come una nuova teoretica. Frattini ha lavorato molto, da solo e in silenzio, per carattere e per necessità, ma senza estraniarsi alla vicenda artistica, o meglio estetica, del nostro tempo, nella quale ha sostenuto con vigore la parte di chi cammina
Piazza della Motta
prudentemente, senza salti in avanti o di fianco e senza valersi dei veicoli di passaggio, cioè senza farsi trasportare dal carro rumoroso della moda che nel tempo del suo operare ha cambiato tante volte cavallo. Rimproverargli un difetto di aggiornamento è quindi fargli una lode, riconoscere la sua coerenza e onestà, la sua modestia. Egli si distingue proprio per una netta incapacità di assumere un tono che non è suo, che non ha sentito venire dal profondo della sua semplice natura. La sua insistenza quasi caparbia sui temi e sulle forme che furono il primo ed unico decisivo acquisto della sua mente, non è segno di supina accettazione del mestiere, nel suo caso eccellentissimo, ma di profonda sincerità".