Grezza, smaltata o contaminata da altri materiali, la ceramica – dal greco antico kéramos, ovvero "argilla" o "terra da vasaio" – è un'arte dalle origini antichissime che ha saputo rinnovarsi ininterrottamente grazie alla sua duttilità e all'alta resistenza al calore. Al Museo d'arte Mendrisio, affascinante spazio espositivo ricavato all'interno dell'antico chiostro dei Serviti, è possibile ammirare fino al 23 giugno le creazioni di oltre settanta artisti che l'hanno scelta come materiale d'elezione trasformandola in fragili sculture o in curiose installazioni. È il caso delle Sentinelles (2012) di Monica Waurin, una sequenza di "ruvidi" tronchi mutati in monolitici guardiani di un bosco onirico, o delle Frontières (2011) di Josette Taramarcaz, un tappeto di sabbia nera popolato da cubi composti attraverso il sapiente intreccio di strisce di porcellana.

I lavori, disseminati per tutte le sale e i corridoi del Museo, costruiscono un percorso eterogeneo portando alla luce poetiche completamente diverse tra loro. Forme e motivi che giocano, spesso e volentieri, sul registro animale e vegetale sfruttando il potenziale mimetico e illusionistico della ceramica. Se Marianne Eggimann regala infatti al suo simpatico scimpanzé – Magnetgorilla (2011) – una dimensione ludica, fornendogli un vasto assortimento di piccole code magnetiche, Fanny Dioguardi-Liberek trasforma invece due tradizionali teiere in puledri scalpitanti – Corps à corps (2011) – che incarnano l'unione tra essere vivente e oggetto inanimato. Bellissimi anche i recipienti colorati di Joëlle Bellenot, realizzati agglomerando pazientemente minuscole palline di faience, e il Nelumbo nucifera (2012) di Simona Bellini un tris di organismi unicellulari che allignano indisturbati su un candido basamento.

La mostra si apre con un piccolo ma importante gruppo di artisti italiani selezionati da Franco Bertoni, curatore delle Collezioni Moderne e Contemporanee del Museo Internazionale della Ceramica di Faenza. Dalle concrezioni vulcaniche di Giacinto Cerone fino alle dissacranti nature morte del duo Bertozzi e Casoni, passando per le raffinate cornici di Sandro Chia e i piccoli teschi di Enzo Cucchi, l'esposizione spinge felicemente lo sguardo oltre il confine elvetico presentando al pubblico "un'occasione per conoscere un ambito formativo ricco di contrasti e scambi vivaci, connotato dalle specificità nelle scelte estetiche, tecniche e formali tipiche di ciascuna scuola".

CERAMICA CONTEMPORANEA SVIZZERA 2013
Fino al 23 giugno 2013
A cura di swissceramics – associazione ceramica svizzera
Orari: martedì-venerdì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00
sabato-domenica dalle 10.00 alle 18.00
Lunedì chiuso, tranne festivi
Info: museo@mendrisio.ch
www.mendrisio.ch/museo