"Veder Nervi collocare uno scheletro di calcestruzzo in una struttura è una magnifica lezione. Non vi mette mai nulla di volgare. Che eleganza! Non si definisce architetto, ma è migliore di quasi tutti noi". Questo scrisse di lui Le Corbusier.
Ingegnere, architetto, costruttore dedito allo studio delle strutture metalliche e in cemento, Pier Luigi Nervi ha raggiunto risultati assai importanti, sia nel campo strettamente tecnico sia nel campo figurativo, adottando la prefabbricazione nelle grandi strutture.
Varese dedica a questo grande protagonista delle scienze delle costruzioni una mostra allestita al Castello di Masnago.
Con la promessa che questa sarà la prima di una lunga serie di gemme preziose incastonate nella stagione espositiva della Città Giardino. E chissà che, accanto agli autori ri-scoperti dall'Ordine degli Architetti, Varese possa aggiungere nuovi affondi dedicati ai progettisti più famosi del BelPaese, grazie all'ordine degli Ingegneri.
Due contributi di valenza scientifica che contribuirebbero, ognuno a suo modo, a non interrompere – e, anzi, a potenziare – il prezioso dialogo con l'Accademia di Mendrisio e il Politecnico di Milano.
Corredata da un bel catalogo, la mostra mette in luce, attraverso fotografie e progetti, la complessa attività di Nervi che si manifesta in molteplici aspetti che vanno dall'ideazione alla realizzazione delle sue opere di ingegneria e di architettura. Da ingegnere-artista, egli privilegiava materiali come il calcestruzzo e il ferro-cemento che riusciva a plasmare con grande abilità grazie alla sua profonda conoscenza della statica strutturale.
La sapienza di coniugare arte e scienza, tecnica ed eleganza, senza mai perdere di vista funzione e costi, è la cifra che ha contribuito a fare di Pier Luigi Nervi uno dei più grandi ingegneri del Novecento.
Laureato in ingegneria civile a Bologna, ha svolto l'attività professionale con studio in Roma; ha insegnato Tecnica delle costruzioni e Tecnologia dei materiali. Tra i numerosi riconoscimenti conferitigli, si ricordano le lauree honoris causa ricevute dalle principali università di tutto il mondo.
Nel corso della carriera, si è dedicato particolarmente allo studio del cemento armato, realizzando nuovi procedimenti costruttivi specie nel campo della prefabbricazione strutturale, che hanno ampliato notevolmente gli orizzonti dell'architettura. L'architettura di Nervi, che si distingue anche per arditissime realizzazioni tecniche, si basa sul presupposto che non vi sia alcun contrasto tra la risoluzione «statico-costruttiva» di un problema architettonico e il suo risultato estetico.
Lo stadio comunale di Firenze (1930-32), la prima delle sue opere importanti, si presenta come esempio di una nuova architettura, nella quale il cemento non mascherato dimostra una potenza espressiva.
Il Palazzo delle esposizioni di Torino (1947-49) con le immense volte realizzate con elementi prefabbricati, è tra le opere più riuscite insieme al Palazzetto e al Palazzo dello sport a Roma, alla sala delle conferenze del palazzo dell'UNESCO a Parigi, alla cartiera Burgo a Mantova. Oltre alla progettazione strutturale del grattacielo Pirelli a Milano (1955-59, arch. G. Ponti), la più alta realizzazione in cemento armato, tra le sue opere si ricordano: il ricostruito Stadio Flaminio a Roma; Palazzo del lavoro per l'Esposizione internazionale di Torino; ponte del Risorgimento a Verona (1963-68); stazione per autolinee al ponte G. Washington di New York (1966); aula delle udienze in Vaticano (1971).
"Pier Luigi Nervi. L'architettura molecolare"
Varese, Castello di Masnago, via Cola di Rienzo 42
Dal 21 giugno al 29 settembre 2013
Orari: da martedì a domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00
Per informazioni: Castello di Masnago tel. 0332.820409
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