Quando si giunge al borgo di Castiglione Olona, un cartello stradale sottolinea con orgoglio "Isola toscana in Lombardia". Già elogiata nella prosa latina del Pizzolpasso (1432), l'amenità del luogo ha ceduto oggi un po' il passo all'industrializzazione, ma le vestigia di quanto nel borgo vi edificò il cardinale Branda Castiglioni, prima della morte nel 1443, costituiscono ancora un episodio di notevole interesse storico e artistico. Un interesse che ha portato lo scorso 22 giugno ad incontrarsi nelle sale della Nuova Scolastica i maggiori esperti di Quattrocento lombardo per riprendere e rilanciare gli studi su Castiglione, che in realtà non si sono mai fermati come dimostrano gli studi pubblicati nel volume di Storia di Varese. Il tema di riflessione, "L'esperienza del Cardinale Branca Castiglioni nei primi decenni del ‘400", segna quindi un punto di partenza di un percorso di studi in merito che culminerà in un convegno previsto per il 2014.
Castiglione Olona va considerato innanzi tutto come significativo esempio di committenza umanistica, aggiornata sia sul piano iconografico che stilistico e capace di rinnovare con impulso la cultura figurativa lombarda. Quello che possiamo ammirare semplicemente passeggiando tra le vie del borgo ci basta per intuire il senso di un intervento unico, che doveva coinvolgere l'assetto urbanistico secondo il gusto e l'idea di un sofisticato porporato, impegnato in un'intesa attività diplomatica, e che veniva da una Roma che stava cercando la via per un'univoca identità antiquaria.
Dalle relazioni emergono chiaramente gli orizzonti culturali che contrassegnano gli anni di operato del cardinale, quali gli artisti in circolazione e in che modo gli influssi artistici vengono recepiti e riproposti. Il card. Branda vive un umanesimo alimentato dalla cultura internazionale e diventa lui stesso tramite di scambi tra l'Italia e l'Europa intera: il risultato, la sintesi di tutto questo è Castiglione. Il suo programma prevede l'erezione di una chiesa Collegiata, impostata sull'idea delle grandi cattedrali gotiche, la chiesa del Corpo di Cristo detta di Villa e la sua residenza con altre dimore signorili.
Restano per ora ancora insoluti alcuni problemi attributivi che aprono a nuove prospettive di ricerca. Anzitutto la Chiesa di Villa, in cui appaiono per la prima volta in ambito Lombardo elementi che richiamano direttamente la Firenze brunelleschiana. Rimane ancora senza nome il maestro che dipinse la camera del cardinale nel 1423: sopra una zoccolatura in cui diversi cartigli con motti latini sono intrecciati a ghirlande, le pareti rappresentano una sequenza di grandi alberi on putti che raccolgono i frutti. È evidente quindi che il caso di Castiglione Olona impone una lettura simultanea di molteplici aspetti dell'umanesimo figurativo in generale e lombardo in particolare.