È notizia di pochi giorni fa, le ruspe sono in azione a Villa Dandolo, all'incrocio tra via Magenta e Medaglie d'Oro. Qui infatti è in realizzazione un complesso residenziale, che andrà ad occupare l'area della villa. Nota la storia dell'edificio, oggetto anni fa di una giornata di studi.
Meno nota forse la storia ancora più antica dell'edificio, che nel Cinquecento era un convento: il Convento dell'Annunziata dei Frati Minori Osservanti prima e Riformati poi, fondato nel gennaio 1468 e soppresso nel 1810. Sono soprattutto i documenti d'archivio a permettere di ricostruirne la storia, così come fa Andreina Bazzi nell'ultimo numero della Rivista della Società Storica Varesina.
Si ricorda l'atto di fondazione, firmato davanti al Consiglio del Comune di Varese, alla presenza delle maggiori autorità civili e religiose. È una bolla del Papa Paolo II nel 1469 a sancire il riconoscimento canonico, a cui seguono donazioni firmate addirittura dal duca Galeazzo Maria Sforza.
Fra Seicento e Settecento il convento contava dai venti ai trenta individui, comprendeva la chiesa, il convento, boschi, prati e giardini, e vi passarono illustri personaggi, come padre Pasquale Frasconi, vissuto all'inizio del XVIII secolo, monaco riformato, nativo di Varese, eletto generale dell'Ordine in Spagna nel 1768.
Dopo la soppressione in epoca napoleonica, il convento divenne una abitazione privata ed entrò nei possedimenti della famiglia Dandolo. Il catasto lombardo-veneto riporta Villa Dandolo, priva ormai sia della chiesa e del convento, segno che la proprietà del convento era stata spezzettata.