Ai confini del mondo esiste Oshevensk, un villaggio sorto nel XV secolo attorno ad un monastero fondato da un monaco che in seguito diede il suo nome a quel luogo nell'immenso nord della Russia, a 650 chilometri da San Pietroburgo e segnalato solo sulle cartografie più dettagliate.
Di questo luogo sospeso nel tempo e dei suoi abitanti narra la mostra fotografica di Francesco Comello a cura di Gigliola Foschi, in corso presso il foyer dell'Auditorium San Fedele a Milano.
In quel territorio incantato, appena sfiorato dalla dittatura dei Soviet, l'autore nei suoi ripetuti viaggi ha descritto, con immagini in bianco e nero, l'intenso rapporto fra le persone e il loro ambiente domestico e naturale.
Emergono atmosfere che rimandano ai romanzi di Tolstoj e al cinema di Tarkovskj.
La magia del silenzio avvolge e pervade tutto.
Sono i gesti, gli sguardi, la staticità meditativa di fronte ad uno specchio d'acqua come al fruscio del vento fra le fronde di alberi in stretta sequenza fra loro a scandire i ritmi di vita degli abitanti di Oshevensk, dove i riti religiosi e le faccende d'ogni giorno, nel loro naturale reiterarsi, assumono quei valori profondi che fanno l'anima di un popolo.
Francesco Comello – "Oshevensk"
Milano, Foyer dell'Auditorium San Fedele, Via Hoepli 3
Fino al 9 novembre
Orario: da martedì a venerdì dalle 16.00 alle 19.00