Vi sono artisti la cui vita è simile a un romanzo.
E' il caso di Erwin Blumenfeld che definire fotografo, se pur facendo precedere il termine dall'aggettivo "grande", suona riduttivo.
Il calibro della sua creatività, lo si riscontra, oltre che nelle opere in mostra presso la Galleria Carla Sozzani, dal periodo storico in cui operò e dalle date in calce ad ogni foto.
Il romanzo della sua vita inizia a Berlino il 26 gennaio 1897, nel contesto di una famiglia borghese di origine ebraica.
Dopo la morte del padre, Blumenfeld compie il suo apprendistato nel settore dell'abbigliamento per poi arruolarsi nell'esercito francese nel corso della Prima Guerra Mondiale.
Al termine del conflitto si trasferisce in Olanda e lo stesso anno sposa Lena Citroen per aprire cinque anni dopo un negozio di pelletteria ad Amsterdam.
In quel periodo aderisce al movimento Dada, autoproclamandosi unico riferimento del movimento dadaista olandese con lo pseudonimo di Jan Bloomfield.
Durante i primi anni Trenta inizia a ritrarre i clienti del suo negozio esponendo i suoi lavori presso la Galleria Van Lier ad Amsterdam.
A seguito del fallimento della sua attività, nel '35 parte per Parigi, dove grazie al fotografo Cecil Beaton, affascinato dai suoi lavori inizia a collaborare per Vogue.
Internato nei campi di guerra francesi, a causa della Seconda Guerra Mondiale, Blumenfeld nel 1941 riesce a scappare negli Stati Uniti con la sua famiglia.
Ben preso a New York inizia a lavorare per Harper's Bazar e poco dopo per Vogue US.
Nell'arco di pochi anni diventa uno dei più celebri fotografi degli Stati Uniti.
Il suo lavoro nella moda e nella pubblicità procede sino ai primi anni '60, dopo di che si dedica alla stesura della sua autobiografia "Eye to I".
Muore a Roma il 4 luglio del 1969.
"Erwin Blumenfeld. Blumenfeld Studio – New York, 1941-1960" è il titolo dell'imperdibile mostra in corso presso la Galleria Carla Sozzani a Milano a cura di Nadia Blumenfeld Charbit, Francois Cheval e Ute Eskildsen, co-prodotta dal Museo Nicéphore Niépce, Chalon-sur Saone e dal Museo Folkwang, Essen, dove è possibile ammirare l'audacia e la creatività di Blumenfeld nello sperimentare innovative (che tali rimangono a distanza di decenni) forme espressive che vanno ben oltre le specifiche commissioni richieste dai più prestigiosi marchi e riviste di moda.
Nelle oltre cento stampe in mostra si susseguono i ritratti di modelle famose e donne dell'alta società del tempo come Babe Paley, Dovima, Jean Patchett, Carmen Dell'Orefice e l'indimenticabile ritratto di Grace Kelly eseguito nel 1955.
Scorrono le campagne pubblicitarie di clienti come Dior, Elizabeth Arden, Max Factor, L'Oreal e Helena Rubenstein.
Libero dalla convenzionalità dei codici correnti, Blumenfeld sperimentò tecniche come il fotomontaggio, la solarizzazione, le diapositive a colori creando, in tal modo, un'infinità di stili ibridi.
Non intaccate dallo scorrere del tempo, le foto di Blumenfeld sono la dimostrazione di come la genialità creativa non passa mai di moda.
Erwin Blumenfeld – "Blumenfeld Studio – New York, 1941-1960"
Milano – Galleria Carla Sozzani, Corso Como 10
Fino al 30 marzo
Orari: tutti i giorni dalle 10.30 alle 19.30
mercoledì e giovedì dalle 10.30 alle 21.00