La sensibilità di uno sguardo si misura dalla sapienza con la quale coglie e raffigura i colori e le forme della natura.
Piero Giunni (Villa Cortese 1912 – Bondone 2000) le cui opere, comprese tra il 1953 e il 1995 sono in mostra presso la Galleria Marini a Milano, nel tradurre in pittura alcuni elementi della natura, ha creato emozioni cromatiche e formali vibranti, mosse da pulsioni tali da generare percorrenze ritmiche quale segno di un inarrestabile desiderio di liberare spighe multicolori, papaveri, fiori e alberi percorsi dal sole estivo quanto autunnale, dalle regole terrene tanto da conferire movimento, con dense pennellate verticali, a un "Tetto antico" (1965), a un "Interno rustico (1953) a "Il muro" (1958), quest'ultimo quasi un omaggio a Sartre.
Giunni coglie la percorrenza del vento tra le forme del mondo traducendone gli attimi di permanenza nello spazio temporale delle stagioni.
Scorrono le ombre sui muri antichi, come un eco pascoliano, o il bianco della neve intaccato da striature terrene quasi a ricordare Rigoni Stern.
Ma v'è anche mistero nelle opere di Giunni e questo consiste nel non eludere la realtà ai fini di oltrepassarla per arrivare alla liricità raffigurativa.
E' pittura che passa dalla concretezza delle cose alla soavità del sogno.
L'esame dei paesaggi si accosta alla loro trama sino ad attenuarne la visione reale trasformandosi, in alcune opere, quasi in una natura morta.
V'è un equilibro ideale tra la verticalità dei tronchi e le masse della vegetazione, quasi un inconfessato profondo desiderio di conferire alle composizioni un'innervatura di profonda natura spirituale.
Piero Giunni – "Opere"
Milano – Galleria Marini, Via Andrea Appiani 12
Fino al 3 maggio
Orari: lunedì-venerdì dalle 15.30 alle 19.30
sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30