Lo spazio e la luce – Spesso usata per misurare lo spazio, come gli astronomici anni-luce, la luce mantiene una stretta connessione con l'aspetto della spazialità: questo aspetto è stato artisticamente enfatizzato da Emery nelle sue opere.

Con lo scopo di mostrare questo nesso al pubblico, il Museo Butti di Viggiù apre i suoi spazi ad una mostra, curata da Ignazio Campagna e Ettore Ceriani, che rievoca un particolare ciclo creativo del pittore Amleto Emery (1923-2001), gli 'Spazio-Luce', che lo stesso artista amava definire 'il segno dell'anima'.

Amleto Emery nasce a Monza nel 1923, studia pittura e decorazione presso l'Istituto Paolo Borsa di Monza, partecipa alle Mostre Nazionali Città di Monza del 1951 e 1953, ed un suo dipinto viene acquisito dalle Collezioni Civiche. Entra in contatto con la Galleria di Alberto Montrasio, legandosi d'amicizia con il titolare e nella quale espone in personali in diverse occasioni negli anni successivi fino al 1995 quando la Galleria Civica di Gallarate gli allestisce una grande antologica e contestualmente un'ampia monografia.
Del 1956 a Monza la sua prima personale presso la Galleria San Luca. Nel 1959 si trasferisce a Milano. I primi anni Sessanta sono fervidi di mostre collettive e personali che si tengono a Milano, Bergamo, Vigevano.
Dal 1963 si trasferisce a Vigevano e dal 1965 a Gallarate dove continua a svolgere la sua attività, introdotto nell'ambiente artistico dall'architetto Serio e dalla sua galleria L'Arnetta.
Dopo un decennio di inattività dovuta ad una lunga malattia, nel quale comunque non mancano le mostre personali e le presenze in prestigiose collettive, riprende a dipingere e ad esporre nel 1986, mutando il linguaggio pittorico negli anni 90 con quello che egli definisce il "segno dell'anima", iniziando uno dei suoi periodi più produttivi.
Muore a Gallarate all'inizio del 2001. Le sue opere sono collocate presso musei e collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero.

Racconta Ettore Ceriani in catalogo: «Dopo un'assenza durata circa dieci anni per una grave depressione, il pittore era tornato a casa ed aveva ricominciato a produrre piccoli pastelli sul paesaggio circostante visto dal balcone.

Ma l'angoscia, l'isolamento, i sistemi di cura empirici che per anni avevano frustrato le sue speranze di ripresa avevano creato in lui un grande vuoto, a volte mediato nella solitudine da un improvviso raggio di sole, un ramo fiorito, un passero che si posava sul bordo della finestra. Brandelli di poesia che l'artista sentiva nel profondo e che l'hanno portato a cambiare il suo linguaggio espressivo: sulla matrice figurativa, memore della lezione informale, si è inserito un preciso interesse per il fatto segnico, prestandosi ad una ricerca di alto profilo qualitativo che è andata via via crescendo.
Nei suoi dipinti non ci sono più prospettive e distinzioni fra cielo e terra, ma solo impressioni in cui luci ed ombre si rincorrono in una fitta trama di strisce orizzontali che si susseguono, si integrano e si contrappongono, dettando un intenso diario di emozioni e sentimenti, aprendosi a percezioni inusitate.

Un continuo flusso di energia che deriva da una complessa ed intuitiva costruzione in cui convergono pensiero ed azione alla continua ricerca di un equilibrio che sia nel contempo testimonianza di memoria e sequenza in divenire».

Amleto Emery. Spazio-Luce
Personale di pittura
Dal 10 maggio all' 8 giugno 2014

Orari:
feriali: dalle 14 alle 18.30
sabato: dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18.30
domenica: dalle 16 alle 19
chiuso lunedì
(Ingresso libero)

Museo Butti,
Viale Varese, 4
Viggiù

Per info:
Musei Civici Viggiutesi
Tel. 0332 486510, fax 0332 488861,
www.museiciviciviggiutesi.com
info@museiciviciviggiutesi.com