Chi si aspetta un classica mostra "preconfezionata" su Klimt probabilmente rimarrà deluso. Alle Origini di un Mito, aperta fino al 13 luglio a Palazzo Reale tenta di andare oltre, percorrendo attraverso un centinaio di opere la parabola di un artista fortemente radicato nel suo tempo, protagonista carismatico della Secessione Viennese.
Il visitatore ha la possibilità di scoprire un artista divenuto mito attraverso alcuni dei capolavori più noti che, ancora oggi, incantano: da Adamo ed Eva alla Famiglia, dal Girasole a Fuochi Fatui, da Acqua in movimento a Salomè, senza tralasciare i paesaggi e i grandi ritratti femminili.
La mostra si apre con il contesto famigliare: accanto alle opere dei fratelli Ernst e Georg, sono esposti anche ritratti giovanili fatti da Gustav a membri della sua famiglia, nonché fotografie originali provenienti dal lascito dell'artista.
La seconda parte della mostra è dedicata all'apprendistato dei fratelli Klimt alla Scuola d'Arte Viennese, nell'ambito della quale fondarono, insieme a Franz Matsch, la cosiddetta Künstler‐Compagnie (Compagnia degli Artisti): le opere presenti illustrano la formazione di Klimt "pittore storicista" e il suo rapporto con l'arte di Hans Makart. Ampio spazio è riservato all'epoca della Künstler‐Compagnie, fino alla morte di Ernst Klimt nel 1891. Grazie soprattutto a bozzetti di grandi dipinti decorativi per teatri e musei, si può capire perché i tre artisti s'imposero quali successori di Hans Makart, allontanandosi tuttavia dal suo stile neo‐barocco.
Gli anni centrali della sua produzione furono quelli in cui l'imperatore francesco Giuseppe cercò di tenere a freno le istanze separatiste degli Ungheresi e l'aristocrazia difese i suoi privilegi, ma anche quelli in cui Schnitzler descrisse nei suoi romanzi l'orlo della follia, Mahler disgregò il linguaggio della musica e Freud scoprì la nozione destabilizzante dell'inconscio. In questo clima di gloria apparente e di tangibile inquietudine Klimt intraprese una carriera che, dapprima, sembrò voltata alla decorazione di spazi pubblici e dunque alla consonanza con i valori etici dell'impero. Ma la crisi scoppiò non appena il suo linguaggio figurativo giunse a contenuti che la società viennese riteneva francamente inaccettabili.
La crisi klimtiana dopo lo scioglimento della Künstler‐Compagnie è contestualizzata nella crisi dell'arte viennese stessa, che sfocerà nella fondazione della Secessione. Qui una scelta di opere della prima fase della Secessione diventa dunque testimonianza del rifiuto definitivo della tradizione storicistica e del successivo passaggio all'avanguardia internazionale.
Straordinaria occasione per una esperienza a tutto tondo è poi la riproduzione del Fregio di Beethoven (nella ricostruzione del 1985) che si dispiega sulle pareti di un'intera sala. Qui si entra in un "opera d'arte totale", massima aspirazione degli artisti della Secessione Viennese, avvolti dalle note dirompenti della Nona sinfonia di Beethoven.
Due sale sono dedicate al ritratto e al paesaggio, generi prediletti da Klimt. Tre importanti ritratti femminili ‐ Signora davanti al caminetto e i due Ritratto femminile ‐ eseguiti da Gustav Klimt tra il 1894 e il 1898, approfondiscono il primo tema, illustrando, al tempo stesso, il particolare rapporto dell'artista col genere femminile. Nella sala dei paesaggi, oltre a due importanti dipinti di Klimt – Dopo la pioggia e Mucche nella stalla ‐ è offerta una panoramica sul paesaggismo austriaco del tempo, dalle prime tendenze impressionistiche di fine Ottocento ai dipinti secessionisti di Carl Moll e di Koloman Moser.
L'armonia curvilinea del corpo femminile e la sua vibrazione erotica sono indagate in migliaia di disegni dal tratto fluido e sensitivo, dove Klimt registra le pose languide e disinibite delle modelle che vivacchiano liberamente nel suo atelier. Ancora negli ultimi anni, nel dipinto incompiuto Adamo ed Eva, con il quale si conclude la mostra, Klimt assegna centralità assoluta alla figura femminile che domina il primo piano con la sua inconsueta e trionfale carnalità rubensiana, illuminata da un sorriso enigmatico, mentre il personaggio maschile resta ad occhi chiusi nell'ombra alle sue spalle.
Klimt. Alle origini di un mito
Fino al 13 Luglio 2014
Palazzo Reale di Milano
Costo del biglietto: intero €11, ridotto €9.50, ridotto speciale € 5.50
Telefono per informazioni: +39 02 0202 / 02 88451