Le opere materiche e tridimensionali di Gianpiero Castiglioni e le sculture di Antonio Franzetti rappresentano due originali interpretazioni della contemporaneità e del bisogno, da sempre connaturato all'uomo, di leggere ed interpretare emozioni, sentimenti, domande e attese.
Castiglioni, che con slancio rinnova la forza coloristica della sua produzione passando dai precedenti toni accesi della dominanza del rosso e del ruggine alle diverse gradazioni del blu, propone il segno distintivo della pittura scolpita, attraverso l'incastro e l'accostamento di forme, colori e materiali.
Spazi pieni e vuoti di alternano in composizioni che rappresentano la realtà degli abissi, l'immensità dagli spazi siderali e il quotidiano di simboli e oggetti vicini all'esperienza.
Franzetti, attraverso le figure squarciate da tagli longitudinali, cifra e dominante della sua produzione plastica, rimanda alla condizione di lacerazione interiore dell'uomo contemporaneo, colto nel profondo realismo di un bisogno inappagato di felicità, così come in quello del silenzio e del consapevole riconoscimento dei propri limiti, tutti estremamente umani.