La prima volta che ci si trova di fronte alla serie di nature morte e paesaggi di Giamberini si è subito colpiti, l'occhio viene sopraffatto da quell'intesità di colore e da quella spasmodica ricerca che con tensione lo spinge alla continua conquista del nuovo.
L'amore per le nature morte è in lui da sempre, poi un percorso rivolto al paesaggio en plein air grazie alla frequentazione di artisti locali quali Biotti, Tamborini, Pagani e Adelio Colombo.
L'iniziazione all'arte la deve alla signora Maria Luisa Bernasconi la quale riuscì a cogliere in lui quel desiderio ancora latente. Per Giamberini la pittura non è solo vocazione ma una lenta e faticosa conquista che giorno dopo giorno si prefigge di perseguire; interessato all'arte pittorica legge, studia testi e visita mostre approfondendo sempre più la sua conoscenza sui maestri del colore.
In ogni sua opera si legge un senso di libertà, di trasformazione e di profondo abbandono; a lui cari sono i temi sociali dove gioia, dolore e sofferenza vengono sublimati nell'opera. I suoi colori, i suoi bozzetti a matita o a carboncino sembrano richiamare molto da vicino un'esperienza quasi onirica.
Cromatismo di una vita – Fiorenzo Giamberini
dal 7 al 14 settembre
Chiesa Santa Maria Assunta, via Italia Libera, Gazzada
dal lunedì al venerdì: 17.00-20.00