In un allestimento suggestivo che accosta in maniera inedita temi sacri e profani si scoprono i tre dipinti: la tela di Morazzone è un'annunciazione di fattura raffinatissima, opera praticamente inedita e appena uscita da un complicato restauro che ne ha ritrovato i colori originari e smaglianti sotto una patina scura e fosca; il dipinto del Cairo rappresenta l'episodio di Tarquinio e Lucrezia e racconta il gusto per la pittura profana della nobiltà lombarda del Seicento; infine, il Montalto, che raffigura l'episodio biblico di Giaele e Sisara, raramente rappresentato, racconta come il linguaggio morazzoniano abbia trovato durante il Seicento la strada per affermarsi e divenire stile di riferimento per una vasta zona della Lombardia.
Un video e apparati didattici conducono il visitatore alla scoperta di altri capolavori conservati nelle chiese cittadine, come il Morazzone e il Cerano in San Vittore o il Lanfranco – un vero e proprio capolavoro del Barocco italiano, eseguito a Roma dove il pittore lo ha datato e firmato – in Sant'Antonio alla Motta.
Anche il catalogo della mostra – in vendita a 12 euro, presso la Sala Veratti – non racconta solo tre quadri, ma illustra una stagione bellissima per Varese con un apparato fotografico inedito e affascinante, che permetterà di vedere con occhi nuovi e "artistici" alcuni edifici sacri di Varese.
E' stato possibile realizzare l'esposizione grazie all'Associazione Varesevive, al Comitato Culturale del C.C.R. di Ispra, che da anni sostiene le attività culturali a Varese, ai Rotary Club del Gruppo Seprio, Inner Whell e Soroptimist. Inoltre hanno contribuito all'iniziativa alcune aziende, che pure sostengono la ricerca e la divulgazione culturale a Varese come Musajo e Minonzio e la Marelli&Pozzi.
La luce del primo Seicento Morazzone, Cairo e Montalto
Informazioni: Castello di Masnago tel. 0332.820409; www.varesecultura.it ; facebook.com/castellodimasango
Mostra a cura di Daniele Cassinelli, organizzata dai Musei Civici di Varese
Catalogo Edizioni Lativa