Tre pittori diversi aprono l'anno di mostre collettive alla Galleria Armanti.
Gilbert BRIA nato in Francia nel 1934, fin da bambino imparò i primi rudimentali insegnamenti del disegno da uno zio pittore.
Allievo di Pastour, ha esposto al Salon des Beaux di Parigi nel 1959, vincendo una medaglia d'oro e il diritto di esporre per un mese nel medesimo salone.
Da allora si è sempre dedicato alla pittura e le sue opere sono state acquistate in maggior parte da collezionisti privati di tutto il mondo, compreso Nixon che ha voluto un quadro nel suo studio alla Casa Bianca.
Giuseppe DE LUCA è invece un pittore evocativo. Di origine siciliana ha studiato presso l'Istituto d'Arte di Siracusa, vive e lavora tra Varese, Siracusa e Toronto. Parlando della sua pittura ha detto: "La mia pittura è come un diario privo di ordine cronologico.
Ripercorro le tappe della vita e mi proietto nella mente immagini di persone conosciute che hanno contribuito alla mia crescita ed all' affinarsi del mio sentimento. Non c' è narrazione, ma evocazione senza compiacimento della discrezione, perché detesto la malinconia della realtà romanzata.
Il mio vuole essere un perenne elogio della vita bucolica e speranzosa che ho condotto nell'adolescenza. In fondo a qualsiasi orizzonte si intravede la luce, simbolo del divenire. I colori sono tenui, giostrati su toni neutri, si direbbe quasi non colore, non perché ignori 1' esistenza delle tinte forti, ma perché le tinte neutre mi conducono meglio agli obiettivi scelti.
Dall'oblio voglio fare emergere alcuni elementi essenziali che diventano i miei segni pittorici per interpretare non la realtà tangibile, ma quello che immagino rimanga. I ricordi hanno avuto un ruolo preminente: ne emergono personaggi o situazioni che hanno avuto ruoli determinanti nella mia crescita psicologica e culturale.
La forma non è data da alcun segno, non è delineata, ma si intuisce attraverso la combinazione del colore, il gioco dei piani di luce ed ombre, con l'ausilio dell'abbondanza materica. Nella mia pittura mancano tutti i dettagli che permettono di collocare persone o cose in una data ben precisa, non vi è alcun riferimento all'attualità.
Tutto quello che accade, appena è accaduto, esce dalla datazione contingente ed entra per me in una connotazione unica, in cui ci sono momenti diversi del passato. Con la mia pittura desidero indurre gli altri a scavare nella loro memoria per ritrovare stati d' animo od atmosfere passate".
Antonio TONELLLI nato a Milano nel 1934. Si forma nell'ambiente milanese e allestisce la sua prima personale nel 1971 presso la Galleria Pater di Milano. Dal 1977 sviluppa un'indagine figurativa imperniata sulla conoscenza anche marginale dell'urbanesimo contemporaneo, espressa in chiave realistico-oggettiva.
Dipinge preferibilmente per cicli tematici successivi; fra i più recenti: "Racconto urbano"; "Orti di periferia"; "Nature morte nella metropoli"; "I simboli di Van Gogh".
Info.
MOSTRA COLLETTIVA dal 27 gennaio al 28 febbraio 2015
Orario 9.00 12.00 15.00 19.00
GALLERIA ARTE ARMANTI VIA AVEGNO 1 – VARESE
tel. 0332 231241