Catturare il "momento giusto" o, come direbbero i greci, il "Kairos". Questo fa la fotografia immortalando l'istante, registrando il tempo sottratto all'inesorabile continuum cui è destinata la realtà.
Con la mostra "Kairos", alla Must Gallery di Lugano fino al 23 aprile, il giovane e talentuoso artista bolognese Giulio Cassanelli parte proprio dal vocabolario visivo fotografico per confrontarsi con altre espressioni, come la pittura e l'azione gestuale. In questo modo l'artista vuole rappresentare spazialmente un'immagine che oltrepassa lo spazio, varcando in questo modo la soglia del tempo.
Il codice fotografico gli consente di registrare il mutare del tempo e gli permette di svelare le tracce indefinibili del passaggio dell'uomo sulla terra. Il suo lavoro nasce dalla necessità intima di unire il caso e l'autodeterminazione, di fermare e definire qualcosa d'imprendibile e di irripetibile, come può essere l'attimo, all'interno di una concezione unitaria dell'essere.
"La fotografia ha sempre avuto il compito di fissare nel tempo un momento pregnante, giusto, quello che i greci chiamavano Kairos (καιρός). Come ha affermato Hubert Damisch la fotografia ci dà "la traccia di un oggetto o una scena dal mondo reale" ma solo nella misura in cui "isola, conserva e presenta un momento sottratto a un continuum".
Come scrive a proposito Chiara Canali, "il lavoro di Cassanelli è precorritore di un vero e proprio metodo: rappresentare spazialmente un'immagine che oltrepassa lo spazio, varcando in questo modo la soglia del tempo.
Da anni l'artista indaga le trasformazioni di stato e di materia nel tempo e cerca di trasferirne, con il medium fotografico, la cristallizzazione in tracce e sedimenti, come nel caso dei residui organici lasciati sul fondo dei bicchieri. La stessa identificazione di immagine, superficie e sostanza, operata attraverso la fotografia nella serie "Resti?", viene riproposta in pittura con il ciclo "Bolle di sapone" come vibrante e istantanea trasposizione delle cosmiche galassie del visivo nelle iridescenti cellule del pigmento. "Forme passeggere e delicatissime – così le tratteggia Giulio Cassanelli – che catturo in volo su tipologie di carte differenti. Sono un respiro, un'istantanea pittorica, la traccia di un volo e di un gesto ideale, un pianeta, una cellula, un cerchio disegnato dall'effimero reso manifesto".
Info.
Giulio Cassanelli. Kairos
testi critici in catalogo di Angela Madesani, Chiara Canali e Fabio Cafagna
fino al 23 aprile 2015
Must Gallery
Via del Canvetto, Lugano (Svizzera)
Orari: solo su appuntamento
Info: +41 091 9702184