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Cinque i campi di intervento principali durante i sette anni di chiusura, un periodo necessario alla realizzazione di lavori, non più rinviabili: il completo aggiornamento dei servizi per il pubblico, la ristrutturazione della sede neoclassica, il nuovo allestimento, la campagna di restauri dei capolavori e la valorizzazione della collezione in Italia e nel mondo.
Ne è valsa dunque la pena dell'attesa, potendo ora godere di un museo finalmente dotato di standard di conservazione adeguati allo straordinario patrimonio che custodisce. All'investimento eccezionale di oltre 10 milioni di euro, sostenuto da parte del Comune di Bergamo è da aggiungere il fondamentale finanziamento di € 1.250.000 della Fondazione Credito Bergamasco che ha consentito di completare l'allestimento museale.
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«Il nuovo ordinamento delle raccolte museali avrebbe potuto seguire il criterio di un allestimento per nuclei collezionisti -spiega Maria Cristina Rodeschini, responsabile divisione Accademia Carrara e Gamec -, la scelta è invece stata quella di presentare il patrimonio seguendo in linea di massima l'ordine cronologico, che ha indubbiamente il vantaggio della chiarezza. La descrizione che accompagna ogni opera esplicita la collezione di provenienza e l'anno dell'acquisizione. Vi sono poi
alcune sale nel percorso che presentano nuclei consistenti di opere che appartengono alla stessa collezione e questo racconta al visitatore le propensioni culturali, il gusto del collezionista che lo ha orientato ad acquisire determinate opere piuttosto che altre. Per fare un esempio nella sala 4 dedicata alla rinascimento in Italia centrale, la maggior parte delle opere appartenevano alla raccolta di Giovanni Morelli, Apollonio di Giovanni, Francesco Pesellino, i tre Botticelli, una sottolineatura necessaria perché il collezionismo d'arte è tra i valori identitari della Carrara, museo simbolo del collezionismo. La grande tradizione di mecenatismo che il museo esprime a partire dal luminoso progetto del fondatore, Giacomo Carrara, che ha donato la sua collezione perché fosse di pubblica utilità, cioè nella disponibilità di tutti, fa parte della vita secolare della Carrara. È una storia che si intreccia con la passione per l'arte dei collezionisti, che desiderano condividere le loro predilezioni, con altre persone. Le donazioni al museo non hanno avuto soluzione di continuità, l'ultima risale a non più di un mese fa, un'assegnazione importante per la qualità del dipinto donato e per l'intenzione che ha guidato i collezionisti. Il grande tema del collezionismo è da sempre argomento di studio del museo e continuerà ad esserlo. Quanto questo influisca sul rilancio del collezionismo in epoca moderna è una dinamica certamente da esplorare».
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La riapertura dell'Accademia Carrara è una festa per la città e per tutti gli appassionati: per i primi tre giorni, dal 24 al 26 aprile, il museo sarà gratuitamente e straordinariamente aperto dalle 10 alle 24.