Strutturata in sei distinte sezioni, le prime cinque a cura di Roberta Cairoli e Debora Migliucci e l'ultima, prettamente fotografica a cura di Anna Stainer, Studio Origoni Steiner e Ulinao Lucas, "
L'alimentazione in Italia tra fascismo, guerra e liberazione" mostra in corso presso Palazzo Moriggia – Museo del Risorgimento, traccia un percorso temporale che va dal 1935 al 1945 attraverso supporti documentali e fotografie atte a ricostruire il quadro dell'alimentazione a partire dalla politica dell'autarchia, dettata dalla dittatura fascista, alle condizioni di vita durante la seconda guerra mondiale in parallelo con la lotta partigiana e la caduta del regime sino al ritorno della democrazia, con specifica attenzione alla realtà di Milano.
E' il pane, l'alimento principale che attraversa tutta la mostra e, "Pane, pace, libertà", diventano le parole d'ordine che percorrono gli scioperi operai del novembre – dicembre del '43 decisi contro il razionamento alimentare nel Nord Italia.
Mentre per i partigiani in montagna, il cibo era ancora più essenziale per la sopravvivenza, poiché le brigate rimanevano, anche per più giorni, senza pane e null'altro da mangiare.
Altresì la propaganda del regime fascista, documentata in sezioni come "Mangiare all'italiana" e "Sapere e sapori", si avvaleva di manifesti, periodici dove spiccava l'inconfondibile tratto di Walter Molino e copertine di quaderni scolastici.
Terreno fertile, erano gli studenti dei vari cicli scolastici che arrivarono a istituire gli "orti di guerra" dove gli scolari, sotto la guida dei maestri, si cimentavano in coltivazioni nei pressi delle scuole.
Il faticoso ritorno alla realtà, in una Milano dilaniata dai i bombardamenti, è descritta dalle suggestive foto in bianco e nero di Vincenzo Carrese, con famiglie intere costrette a frugali pranzi ai bordi delle strade.
Particolarmente significativa, la parentesi dedicata, dopo le leggi razziali del 1938, alla denutrizione dovuta alla permanenza nei campi di concentramento raccontata dai sopravvissuti con disegni e scritti.
Lapidarie, dopo quell'esperienza, le parole di Primo Levi "Noi non volevamo vivere e testimoniare, ma vivere per testimoniare".
Info.
"L'alimentazione in Italia tra fascismo, guerra e liberazione"
Milano Palazzo Moriggia-Museo del Risorgimento, Via Borgonuovo 23
Fino al 28 giugno
Orari: martedì-domenica 9-13/14-17,30
Ingresso libero